Marito condannato per le violenze alla moglie: arresti domiciliari in casa con lei

L'uomo non è nuovo a episodi del genere con la consorte
PADOVA - Ogni qualvolta esagera con le sostanze alcoliche finisce per prendersela con la consorte: e giù calci, pugni, offese di ogni tipo e persino minacce di morte. In un...

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PADOVA - Ogni qualvolta esagera con le sostanze alcoliche finisce per prendersela con la consorte: e giù calci, pugni, offese di ogni tipo e persino minacce di morte. In un anno e mezzo ha rimediato due denunce ed un arresto: è stato condannato una prima volta, ha poi patteggiato ulteriori episodi dello stesso tenore, eppure si ritrova ancora agli arresti domiciliari, in compagnia della moglie. É la paradossale vicenda di M.D., 28enne nato in Germania, ma di origini romene.


L’ALLARME
Il 12 agosto scorso la consorte trentenne, anch’essa romena, era stata costretta a chiamare i carabinieri dopo l’ennesima lite. Aveva ricostruito per l’ennesima volta un quadro di sopraffazioni fisiche e vessazioni psicologiche, spesso provocate dalle gravi difficoltà economiche in cui si dibatte la famiglia. Il marito era tornato a casa dopo aver alzato decisamente il gomito. I militari del Radiomobile l’avevano trovato in forte stato di agitazione: si era scagliato addosso alla moglie dopo averle chiesto del denaro, l’aveva minacciata di morte rivolgendole una lunga serie di insulti. In preda all’ira aveva rotto con un pugno il vetro della portafinestra del soggiorno. E se non fossero arrivati i carabinieri avrebbe probabilmente devastato l’appartamento.
LE MANETTE
Per effetto dei numerosi precedenti, sempre denunciati dalla donna, costretta più volte a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso, era scattato il carcere. M.D. era stato accompagnato alla casa circondariale di strada Due Palazzi. Il suo legale, l’avvocato Tamara Fattore, è poi riuscita ad ottenere l’attenuazione della misura, con la concessione degli arresti domiciliari. Non è stata però trovata una collocazione alternativa all’alloggio di famiglia dove la donna vive con i sei figli, di età compresa tra 1 e 12 anni. Ed il 28enne è tornato a casa nonostante i gravi rischi di incolumità per la consorte.

L’altro giorno davanti al giudice dell’udienza preliminare Maria Luisa Materia M.D. ha ottenuto il via libera al patteggiamento, con il consenso del pubblico ministero Roberto D’Angelo: tre mesi di reclusione in continuazione con due precedenti sentenze di condanna, per una pena complessiva di due anni, senza peraltro il beneficio della sospensione condizionale. Il suo difensore ha chiesto la revoca dei domiciliari ma il giudice si è riservato la decisione. M.D. potrebbe tornare presto in libertà.

 

 

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Il Gazzettino