Colpito da una malattia fulminea, muore il primario Marino Patrizio

Marino Patrizio, primario
VENEZIA - Avrebbe dovuto essere in Piazza San Marco a coordinare la macchina dei soccorsi, come aveva sempre fatto negli ultimi anni durante la festa del Redentore e in tutti i...

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VENEZIA - Avrebbe dovuto essere in Piazza San Marco a coordinare la macchina dei soccorsi, come aveva sempre fatto negli ultimi anni durante la festa del Redentore e in tutti i grandi eventi veneziani, dal Capodanno fino all'arrivo dei capi di Stato. E come aveva fatto anche pochi mesi fa, in prima linea durante le feste di punta del Carnevale. È mancato ieri nel primo pomeriggio Marino Patrizio, 63 anni, primario e responsabile del Suem di Venezia, Unità operativa semplice dell'Ulss 3 Serenissima.

 
Ma semplice il suo lavoro non lo è mai stato, come quando all'ultimo comizio annunciato da Forza Nuova, a febbraio scorso, ha dotato i suoi uomini di caschetto per essere pronti ad intervenire in caso di scontri con i centri sociali, che poi non ci sono stati. Era stato anche primario del Pronto Soccorso del Policlino San Marco per otto anni, prima di arrivare al Civile. Aveva una grande esperienza di interventistica di urgenza. Viene ricordato per la grande disponibilità e assidua presenza in servizio, responsabile del dispositivo dei soccorsi. Presente anche ai tavoli del Cosp (Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica) per i grandi eventi, dove forniva la sua opinione ed esperienza riguardo alla logistica in una città dagli spazi complicati, il centro storico veneziano. Una città in cui Marino Patrizio viveva e che conosceva bene.

Una malattia inesorabile e fulminea, scoperta negli ultimi mesi, non gli ha dato scampo. Il medico-chirurgo si è spento ieri pomeriggio, dopo circa un mese di ricovero, tra le lacrime e il dolore della famiglia e dei colleghi che lo stimavano. Viene ricordato, oltre che per la capacità professionale, anche per la disponibilità e la generosità. «Possedeva eccezionali doti umane e professionali - commenta un collega - Dirigeva un reparto complesso come il Suem di Venezia con grande capacità. Ha dato un'organizzazione impeccabile al servizio di emergenze e urgenze veneziano che comprende con le sue ramificazioni, oltre a Venezia, Lido, Pellestrina, e i punti di soccorso di San Marco e Piazzale Roma». Un altro collega lo ricorda così: «Un uomo severo nel lavoro, ma giusto. Ha lasciato grandi insegnamenti a tutti». I funerali si svolgeranno martedì alle 11 nella Basilica dei Santissimi Giovanni e Paolo. La sua scomparsa lascia un grande vuoto in chi lo conosceva. «Era sempre pronto a impegnarsi per superare le difficoltà - aggiunge un amico - una persona eccezionale, apprezzata e ben voluta dal personale che lavorava nel suo servizio». (g.prad.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino