LONGARONE - «Mi hanno dato la parola che i soldi arriveranno, e se lo hanno fatto voglio crederci. Ma ora è tempo che arrivino perché vorrei poter...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TUTTO AMMUFFITO
«Il tetto l’ho messo ha posto con i soldi che mi hanno prestato mio padre e mio fratello - racconta -, ma ora ho bisogno di bonificare gli interni e di cambiare tutti serramenti oltre a ricomprare l’intera cucina che si è letteralmente sgretolata. Ma non abbiamo più soldi».
La storia di Maria Rosa e della sua famiglia fa toccare con mano i danni provocati da Vaia e come i tempi delle decisioni politiche, seppur rapide, non riescano a combaciare con le esigenze di chi è sfollato.
«Abbiamo presentato la stima dei danni asseverata da un geometra entro il 13 dicembre, termine che ci era stato dato come ultimo - spiega la donna -, ma finora abbiamo ricevuto solo 2mila euro del Fondo Welfare. Poi più nulla. Siamo ad aprile e sarebbe necessario partire ora con i lavori interni, in modo da poter essere pronti per l’inverno. Attualmente abitiamo in una casa che ci è stata prestata solo provvisoriamente».
LA FIDUCIA
Maria Rosa non se la prende con i politici, usa toni sempre moderati e comunque fiduciosi nel fatto che i soldi promessi arriveranno. Ne fa una questione di tempo, perché per lei e la sua famiglia, composta anche da una bimba di pochi mesi, è vitale poter tornare nella propria casa. Vivere provvisoriamente è una quotidianità difficile.
«Vorrei poter mettere a posto almeno le stanze essenziali - afferma -, ovvero la cucina e il bagno, per il resto ci arrangeremo, con il tempo».
I muri interni della casa sono costellati di muffa, arrivata persino a divorare i mobili. Porte e finestre non si chiudono più.
«Leggiamo spesso che i fondi ci sono - prosegue - e che vengono distribuiti per sistemare i boschi, ma per noi ancora nulla. Ho parlato anche con il sindaco Roberto Padrin e mi ha detto che a giorni faranno una riunione sul tema. So che è una brava persona e sicuramente rispetterà la parola data, ma speriamo facciano in fretta».
Vaia non ha devastato solo le case, ma anche l’intimità e le piccole certezze di tante famiglie. Si fa fatica a trovare il bandolo della matassa per ottenere un aiuto immediato, specie se si è dato fondo alla cassa per riparare almeno i danni più grossi e salvare il salvabile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino