Colto da un malore fatale inglese muore all'interno del sexy shop

il luogo del decesso
MARGHERA - Quando sono arrivati i medici non c’era già più nulla da fare. Anche i tentativi di rianimazione non sono serviti. Probabilmente a uccidere un...

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MARGHERA - Quando sono arrivati i medici non c’era già più nulla da fare. Anche i tentativi di rianimazione non sono serviti. Probabilmente a uccidere un cicloturista inglese di 60 anni è stato un arresto cardiaco. L’uomo è morto in una cabina per la visione di filmini hard del “Sexy shop cinema monoposto” di via Fratelli Bandiera 192 a Marghera. Venerdì attorno alle 17. «Era la prima volta che lo vedevo - spiega ancora scosso Franco Garoni - e quando è entrato mi ha fatto capire che intendeva gauradre un video, allora l’ho accompagnato in una delle postazioni libere. Ha pagato cinque euro per un quarto d’ora di filmato. Come tutti si è chiuso dentro facendo accendere la luce rossa di “occupato”. Mi sembrava uno tranquillo, forse un po’ affaticato, questo sì, ma mai avrei pensato una cosa del genere». Al momento della tragedia nel negozio oltre a Garoni e alla moglie che lo aiuta nella  gestione, c’erano altri due clienti che si sono accorti che qualcosa di grave era successo quando hanno sentito il trambusto dei soccorsi.

«La luce verde si era illuminata da un po’ ma il signore non usciva, così - continua Garoni - ho bussato più volte senza risposta, poi ho socchiuso la porta e ho visto lo zaino per terra, ma nonostante continuassi con “scusi, scusi” non avevo alcun riscontro. Allora mi sono deciso ad aprire. Era seduto con il capo reclinato, immobile. Gli ho tastato il collo e ho sentito che era freddo. Ho chiamato subito il 118».
E sono gli operatori della centrale del Suem a guidare lo stesso Garoni al telefono nelle manovre rianimatorie in attesa che arrivasse l’ambulanza: «Mi hanno detto subito cosa fare e io ho eseguito passo passo le indicazioni. L’ho steso a terra, gli ho allentato gli indumenti e ho cominciato con il massaggio cardiaco. Ma niente. Non dava alcun segno di ripresa. E nemmeno l’intervento dei sanitari si è dimostrato efficace. Alla fine ci siamo arresi».
Immediata la telefonata al 113. Sul posto una Volante della polizia, seguita quindi da una Gazzella dei carabinieri.
Gli agenti hanno eseguito il sopralluogo e la relazione di prassi informando il magistrato di turno. La salma dopo la rimozione è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale a disposizione dell’autorità giudiziaria. Mentre la questura si è attivata per la comunicazione al Consolato del Regno Unito.

Il 60enne, da quanto ricostruito, aveva fatto una sosta al vicino bar “008” dove aveva preso un cappuccino. La sua bicicletta, con tutto il necessario per i lunghi viaggi in solitaria, l’aveva parcheggiata infatti all’esterno dell’esercizio pubblico. Incamminandosi poi verso il Sexy shop situato a un centinaio di metri di distanza subito dopo l’officina Carraro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino