Venezia allagata. L'esperto: «L'anomalia vissuta è come un pattinatore che rotea»

Venezia allagata. L'esperto: «L'anomalia vissuta è come un pattinatore che rotea»
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VENEZIA - «Possiamo pensare al pattinatore quando roteando su se stesso restringe le braccia e così aumenta la velocità. La configurazione meteo di questi giorni nel bacino Adriatico ha qualcosa di simile». È l'immagine con cui Alvise Papa, responsabile del Centro previsioni Maree del Comune di Venezia spiega l'anomalia che ha portato l'incubo dell'acqua alta ininterrotta da una settimana. Papa illustra l'attuale configurazione di blocco che contrappone l'anticiclone delle Azzorre davanti alla costa del Portogallo, e l'altro anticiclone sui Balcani, che «forzano una circolazione ciclonica nel Mediterraneo orientale con avvezione di aria fredda dai quadranti nord occidentali e venti sciroccali lungo tutto l'Adriatico».


In sostanza, afferma l'esperto, l'aria viene forzata a risalire violentemente l'Adriatico, che è un condotto arginato da una parte dagli Appennini e dall'altra della Alpi Dinariche. «Questa configurazione - sottolinea Papa - sta forzando venti di scirocco in modo più o meno costante da almeno otto giorni».

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Ma la notte della marea a 187 cm cos'è successo?
«Martedi scorso, oltre ai venti sciroccali, si è sommato l'effetto di una depressione che dal Polesine si è spostata verso nord approfondendosi sulla laguna. Una cosa non prevista dalle previsioni meteorologiche che ha portato a raffiche molto importanti proprio all'interno della Laguna e sui tratti di costa che ha trovato nella sua traiettoria».

Per capire l'anomalia che si sta vivendo, Papa ricorda che «almeno negli ultimi 150 anni, il livello di martedì scorso è il secondo registrato dopo il 4 novembre 1966 e solo di 7 cm più basso; non avevamo mai registrato 2 episodi di marea superiori a 150cm nello stesso anno, ora li abbiamo registrati nel giro di tre giorni, mai registrati 3 eventi superiori a 140cm nello stesso anno, li abbiamo registrati in pochi giorni».
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Il Gazzettino