PADOVA - «Se Isabella è viva come ha raccontato Freddy, allora io devo uscire di prigione». Così Manuela Cacco, la tabaccaia veneziana, si è...
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IN CARCERE
Freddy, nella lettera spedita al Gazzettino, ha ritrattato tutto affermando che nella sua villa di via Sabbioni a Noventa non è mai stato ucciso nessuno e che Isabella è viva. Secondo lui è scappata all’estero perchè era oberata dai debiti. Ha poi attaccato Cacco, sottolineando come la tabaccaia abbia raccontato solo un mucchio di menzogne agli investigatori. E a seguito delle dichiarazioni di Freddy, Manuela Cacco in carcere a Venezia ha chiamato il suo legale Alessandro Menegazzo di Dolo. «Se Isabella è viva come racconta Freddy, allora io devo uscire di prigione», ha detto disperata all’avvocato. La tabaccaia, fin dal giorno del suo arresto, si è sempre dimostrata collaborativa con la polizia. Agli inquirenti ha raccontato nei dettagli quanto gli avevano riferito i fratelli Sorgato sull’omicidio di Isabella, ma come si evince anche dagli atti processuali Cacco non ha assistito al delitto. Lei, quella sera tra il 15 e il 16 gennaio del 2016, Isabella non l’ha mai vista. Certo ha partecipato attivamente al piano per eliminarla, ma non ha incontrato la segretaria di Albignasego. Ecco perchè quando ha letto le dichiarazioni di Freddy, ha contattato il suo legale implorandolo di farla uscire dal carcere. L’avvocato, come i legali dei fratelli Sorgato, ha già presentato ricorso in Cassazione contro le sentenze di primo e secondo grado ed è fiducioso sull’ottenere un risultato positivo per la sua assistita. Manuela Cacco è una detenuta modello, sta partecipando a un progetto di lavoro per la fabbricazione delle maschere di carnevale, e spesso riceve le visite dei suoi familiari.
IL FRATELLO DI ISABELLA
«Per me Manuela Cacco è colpevole quanto i fratelli Sorgato. Anche lei è un’assassina» ha dichiarato Paolo Noventa fratello di Isabella. «Dovrebbe starsene buona in carcere - ha ripreso - perchè tra qualche anno potrà già beneficiare dei permessi premio. Forse non si ricorda che ha perseguitato mia sorella e che la notte del delitto, ha indossato il giubetto bianco di Isabella per passare sotto le telecamere del centro storico di Padova con l’obiettivo di fare credere che mia sorella fosse ancora viva». Paolo Noventa è un fiume in piena, evocare il delitto della sorella per lui è un dolore atroce. «Come mai - ha sottolineato - dopo due gradi di giudizio Freddy e Cacco parlano? Dovevano farlo prima in aula, davanti ai giudici. E poi raccontano solo bugie. Mi sorprendo che ancora non sia intervenuta Debora, manca solo lei». Intanto il prossimo 18 di settembre andrà all’asta la villa di Freddy Sorgato. Valutata 340 mila euro, la prima offerta sarà battuta a 225 mila euro.
Marco Aldighieri
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Il Gazzettino