Si chiamano stimmate del campione, perché sono rarissime e delineano un'attitudine da fenomeno già scritta nel codice genetico. Quello di Manuel Mateo Bortuzzo,...
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INFANZIA IN VASCA«È stato con noi dai 6 ai 14 anni - continua Borghi - poi si è spostato a Quinto, infine è approdato al Team Veneto prima di andare a Roma a giocarsi le sue carte. Manuel ha 19 anni, questi sono gli anni decisivi per vedere se il talento sfocia in qualcosa di più, perché i fattori per sfondare sono altri. Lui li stava coltivando, ma di certo quando era bambino si notava che era nettamente una spanna sopra la media». E il ragazzo la testa sulle spalle l'aveva sempre avuta, coltivando con l'allenamento e il lavoro le sue capacità innate. Forse anche per aiutarlo nel suo cammino, papà Franco aveva deciso di avvicinarsi per un periodo con il lavoro, prendendo in gestione insieme ad altri soci la pizzeria Quadritondo di Summaga. «Manuel era sempre presente, uno di poche parole, ma che sapeva ascoltare». A volte il talento può rivelarsi un'arma a doppio taglio, soprattutto in quell'età in cui la sensazione di onnipotenza dettata dall'adolescenza può oscurare anche i buoni consigli. Non era il caso di Manuel, però. «Quando si allenava con noi, era un ragazzo dotato di una grandissima sensibilità e di una estrema dolcezza. E questo anche grazie al supporto della famiglia, che l'aveva tutelato e protetto nel modo giusto». Dopo le giovanili, Manuel aveva lasciato Portogruaro ma quella squadra che gli aveva fatto sbocciare l'amore per il nuoto non l'aveva mai dimenticata, tanto che a ogni gara o manifestazione, per prima cosa andava sempre a salutare i vecchi amici e allenatori.
NUOVE PRIORITÀOra però Manuel sta lottando per una battaglia ben più difficile e più importante di qualsiasi medaglia o traguardo sportivo. Ricoverato in prognosi riservata al San Camillo di Roma, raggiunto da un colpo di pistola mentre si trovava con un amico nel quartiere Axa di Roma. «Adesso il piano sportivo - conclude Borghi - passa ovviamente in secondo piano, a rischio c'è la salute. Non posso che augurare il meglio a Manuel, e dirgli che spero di poterlo riabbracciare quanto prima». Sulla bacheca del padre di Manuel, ieri, centinaia di messaggi di supporto tra amici, parenti, conoscenti, persino le maestre della scuola primaria di Cordovado, dove avevano studiato Manuel e le sue sorelle.
L'ultimo aggiornamento sulle sue condizioni ieri pomeriggio, poco dopo le 17, quando Franco Bortuzzo ha postato un segnale di speranza: «Intervento riuscito, proiettile tolto vicino alla spina dorsale. Polmone perforato e prognosi riservata. Che Dio ci aiuti, forza piccolo grande uomo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino