Minaccia un commesso: «Mi hai rubato il portafoglio e il cellulare», ma finisce male

Minaccia un commesso: «Mi hai rubato il portafoglio e il cellulare», ma finisce male
MANIAGO (PORDENONE) - Un enorme abbaglio si conclude con una denuncia a carico della persona che credeva di essere stata derubata del portafogli. L'episodio, i cui contorni...

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MANIAGO (PORDENONE) - Un enorme abbaglio si conclude con una denuncia a carico della persona che credeva di essere stata derubata del portafogli. L'episodio, i cui contorni non sono ancora del tutto chiari, è avvenuto nella tarda serata di martedì a Maniago. Tutto è iniziato in un market cinese situato non lontano dalla stazione ferroviaria. Un cliente, un operaio 40enne di Fanna già noto alle forze dell'ordine, mentre stava facendo degli acquisti si è improvvisante accorto di non avere più portafogli e telefonino in tasca. Dopo aver cercato tra le corsie, si è convinto di essere rimasto vittima di una fulminea azione di furto. I sospetti sono caduti su un commesso cinese di 23 anni che stava svolgendo vigilanza anti-taccheggio nelle medesime corsie frequentate dal fannese. Ne è nata subito una discussione fino a che i due protagonisti hanno deciso di recarsi dai Carabinieri per chiarire l'accaduto davanti alle forze dell'ordine. Giunti nel cortile della stazione dei militari dell'Arma di Maniago, la situazione è tuttavia  degenerata: l'operaio ha preteso di parlare per primo e ha estratto dalla tasca un tirapugni, con cui ha sfidato il giovane cinese a chiarire l'accaduto, passando se necessario alle vie di fatto. Immediato l'intervento dei Carabinieri che hanno disarmato l'uomo e lo hanno condotto all'interno della caserma. 


LE INDAGINIPrima ancora di ascoltare la sua versione dei fatti, gli hanno sequestrato il pugno di ferro e lo hanno denunciato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere e minaccia aggravata dall'uso delle armi. Subito dopo hanno verbalizzato l'accusa del 40enne nei confronti del giovane cinese, il quale si è sempre professato innocente e ha messo anche a disposizione le immagini della videosorveglianza interna del negozio, dalle quali si evinceva che i due non erano mai entrati in contatto durante la permanenza del cliente nel market. Proprio per questo aveva accettato, senza remore, di recarsi dai tutori dell'ordine, perché non voleva che il proprio nome e quello del negozio venisse infangato da un'accusa così pesante. Tanto più che il suo ruolo nell'esercizio commerciale è proprio quello di scongiurare i furti. 

L'EPILOGOL'epilogo è tragicomico: ieri mattina l'operaio ha informato i militari dell'Arma di essere rimasto vittima di un enorme equivoco, visto che portafogli e telefonino, che credeva rubati, erano regolarmente nella sua abitazione. Se li era semplicemente scordati prima di uscire a fare compere nella città dei coltelli. Immediatamente è stata dunque ritirata ogni accusa nei confronti del commesso. Il procedimento a carico della sedicente vittima resta invece pendente: il fascicolo è stato trasmesso alla Procura della Repubblica di Pordenone. 
Lorenzo Padovan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino