VENEZIA - «Abbiamo portato la nostra solidarietà e abbiamo assicurato ai volontari che daremo il nostro aiuto alla loro difesa legale». A dirlo il governatore...
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«Basta - ha affermato Zaia - con gli esperti del giorno dopo, con gli illuministi del caso, che rivedono la storia con i se e con i ma. Siamo davanti a una tragedia, ma è vero anche che, in quell'area, da decenni si fa la stessa sagra e non è mai successo nulla. Si è trattato di una congiuntura astrale negativa, una bomba d'acqua "chirurgica", perché, a cento metri di distanza, non è caduta nemmeno una goccia.
IL PUNTO
Estate vuol dire tradizionalmente sagre, ma sempre più spesso anche furioso maltempo. Una combinazione micidiale, come si è purtroppo visto domenica pomeriggio alla sagra paesana di Marziai di Lentiai (il 77enne morto dopo la caduta di un albero) e venerdì sera alla festa campestre di Alverà a Cortina d'Ampezzo (la 61enne travolta e uccisa da una colata di detriti), ma anche tre anni fa alla festa dei omi al Molinetto della Croda a Refrontolo (quattro uomini stroncati dall'esondazione di un torrente che spazzò via una tensostruttura). È proprio dal dramma trevigiano che è scaturita la mobilitazione dell'Unione delle Pro loco, promossa a livello veneto e condivisa sul piano nazionale, dopo che in ambito locale erano state anche sospese le attività estive in segno di solidarietà con l'associazione. Sul presidente locale Valter Scopel pende infatti una richiesta di rinvio a giudizio (insieme a tre tecnici e progettisti) per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Inoltre sullo stesso sodalizio grava una richiesta di risarcimento danni per 2,5 milioni di euro. «Una Pro loco non può essere assolutamente tacciata di imprudenza perché nessun pericolo incombeva, né era neppure potenzialmente prevedibile», si legge nel Manifesto solidale e di buon senso stilato dall'Unpli, che finora ha raccolto più di diecimila firme. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino