Neve, allagamenti, fiumi in piena Friuli dichiara stato d'emergenza Cortina anticipa, dal 10 si scia

Meteo, le previsioni della vigilia sono state rispettate. Nevica abbondantemente sulla montagna veneta e friulana, ed anche la regina delle Dolomiti, Cortina d'Ampezzo si...

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Meteo, le previsioni della vigilia sono state rispettate. Nevica abbondantemente sulla montagna veneta e friulana, ed anche la regina delle Dolomiti, Cortina d'Ampezzo si è svegliata stamane, 8 novembre, sotto una bianca coltre di neve. E in conseguenza delle precipitazioni diffuse e persistenti in varie zone del Veneto, anche a carattere di rovescio o temporale, con allagamenti diffusi e corsi d'acua in piena, il Centro funzionale decentrato della Protezione Civile ha emesso un avviso di criticità idrogeologica e idraulica, decretando lo stato di preallarme e di attenzione da oggi pomeriggio alle ore 8 di domani mattina, sabato 9 novembre. 


CORTINA, STAGIONE DELLO SCI ANTICIPATA: S'INIZIA DOMENICA 10
La stagione dello sci sulle Dolomiti comincia in anticipo a Cortina, con l'apertura del primo impianto, la seggiovia del Col Gallina, al passo Falzarego. Si inizia dunque domenica 10 novembre, dalle 8.30 alle 16.30, e il servizio proseguirà nei giorni successivi, senza interruzione. La nevicata di queste ore ha consentito alla società di impianti a fune Ista di allestire il primo tracciato. «Tutto è andato bene, le previsioni meteorologiche sono state confermate dalle abbondanti precipitazioni, lo spessore della neve è sufficiente - spiega il presidente Alberto Dimai - i nostri tecnici possono lavorare nella giornata di sabato, per battere la pista nel modo migliore, così da aprire domenica, per dare la prima risposta alle tantissime richieste che ci arrivano in questo periodo, quando tutti hanno voglia di cominciare». Si scierà su neve naturale. L'ufficio Skipass di Cortina comincerà l'emissione degli abbonamenti stagionali il 15 novembre.

FRIULI DICHIARA STATO D'EMERGENZA
Il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, d'intesa con il governatore Massimiliano Fedriga, ha dichiarato lo stato di emergenza sul territorio regionale a decorrere da oggi 8 novembre a causa - si legge in una nota della Regione Fvg - «dell'urgente necessità di fronteggiare i danni derivanti dal maltempo (piogge intense e vento forte), previsto dagli allerta regionali dei giorni scorsi, e di avviare tutti gli interventi a salvaguardia della pubblica incolumità». Dalla mattina del 2 novembre sono giunte alla sala operativa della Protezione civile regionale le prime segnalazioni di dissesti diffusi, blackout, frane, criticità idrauliche dei corpi idrici principali e cadute di alberi lungo la viabilità regionale e comunale. Tra le località più colpite - conclude la nota - Taipana, Frisanco, Forgaria Sutrio e Sequals (caduta alberi); Bicinicco, Ontagnano, Sclaunicco, Martignacco, Maniago, Vito d'Asio, Colloredo e Codroipo (blackout elettrici); Rauscedo e Murlis sul torrente Meduna, Remanzacco e Premariacco sul torrente Malina (apertura del servizio di piena e chiusura guadi); Venzone e Fiumicello-Villa Vicentina (allagamento sottopassi); Nimis, Fiume Veneto, Stregna e Savogna (caduta massi); Tarcento, Torreano e Castelnovo del Friuli (fenomeni franosi rischio viabilità); Moggio Udinese (scoperchiamento di un edificio).

FRIULI VENEZIA GIULIA, IN CARNIA NEVE DAI 1.000 METRI

Forti precipitazioni a tratti a carattere temporalesco anche in Friuli Venezia Giulia in questa giornata. Per questo motivo, fino alle ore 6 di domani mattina, la Protezione civile ha diramato un allerta di colore giallo. Fino alle ore 11 sono caduti fino a 50 mm sulle Prealpi Carniche, sulla laguna soffia Scirocco sostenuto con raffiche fino a 60 km/h. Nevica oltre i 1000 metri circa in Carnia verso il Cadore e oltre i 1500 metri verso le Giulie. Sulle Prealpi neve oltre i 1700 metri circa. Fino alle 20 di oggi sono previste precipitazioni intense, anche temporalesche su pianura e costa. La quota neve sarà attorno ai 1800 metri circa sulle Prealpi, 1500 metri circa sulle Alpi con oscillazioni, verso il Cadore fino a 1000 metri circa e saranno possibili accumuli importanti anche al di sotto dei 1500 metri di quota.



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Il Gazzettino