BELLUNO - Pioggia di fondi sui territori alluvionati. Il governatore del Veneto Luca Zaia annuncia l'arrivo da Roma di 150 milioni di euro, 40 dei quali da destinare alla...
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VIABILITA'Per quanto riguarda la viabilità, i cantieri di competenza di Veneto Strade e Anas per i comuni sono una ventina per un importo di circa 3 milioni di euro. Le opere avviate dai soggetti attuatori nominati da Zaia per il ripristino della rete viaria di competenza fanno riferimento invece a circa 115 cantieri per 35 milioni di euro. Tra i tanti lavori di somma urgenza già realizzati, sono stati utilizzati 275mila euro a testa per il ripristino del ciglio di valle in località Ponte Oltra a Lamon e per opere di protezione delle spallette del ponte di Presenaio.
PULIZIA SCHIANTIQuaranta milioni saranno asegnati come anticipo ai sindaci che sono stati nominati soggetti attuatori per la pulizia dei boschi; le risorse disponibili saranno proporzionalmente suddivise fra i Comuni per le prime spese correlate a questa tipologia di intervento. «Quaranta milioni - afferma il presidente dell'Unione montana Agordina Fabio Luchetta - saranno fondamentali per capire quanti interventi di pulizia schianti si potranno fare, soprattutto nelle aree difficili dove sarà necessario pagare le ditte per lavorare e dove sarà necessario mettere in sicurezza versanti soggetti a caduta massi e/o valanghe. I sindaci, così, potranno ritrovare un po' di serenità perduta ora che almeno i bilanci comunali non verranno presumibilmente toccati da questi costi. Rimane comunque la difficoltà di operare: sarà fondamentale la collaborazione tra tutti gli enti competenti a vari livelli per vincere questa incredibile sfida».
CORAGGIO E AVANTI«Armiamoci di coraggio e partiamo - sottolinea il sindaco di Cencenighe Mauro Soppelsa - Mettiamo da parte polemiche e rivendicazioni e iniziamo a lavorare. Una cosa, però, la devo puntualizzare: non è corretto mettere nello stesso calderone gli schianti agordini con quelli del Cadore e di Asiago. I nostri sono nella stragrande maggioranza su pendii ripidi dove è quasi impossibile realizzare delle strade silvopastorali per raggiungere i boschi in questione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino