FAVARO - Sabato era toccato all’aeroporto milanese della Malpensa, bloccato per l’intensa grandinata che aveva paralizzato l’attività. Domenica è...
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Verso le dieci di sera la situazione ha rischiato di degenerare a bordo di un volo EasyJet diretto a Catania, la cui partenza era già stata ritardata da due ore: i passeggeri esasperati hanno cominciato ad alzare la voce e qualcuno avrebbe chiesto addirittura l’intervento delle forze dell’ordine, mentre il personale di bordo cercava di spiegare che il ritardo era dovuto a inconvenienti legati al traffico intenso della giornata festiva e alla carenza di personale. Il problema, del resto, era generalizzato. Attorno all’aeromobile in questione c’erano altri aerei nella stessa situazione.
I guai in realtà erano cominciati alcune ore prima, quando sul display delle partenze erano cominciati ad apparire gli annunci dei ritardi, che riguardavano praticamente tutte le destinazioni e le compagnie che operano nello scalo veneziano. In tarda serata erano ormai una ventina i voli costretti a lunghe attese prima di poter decollare per le rispettive destinazioni. Solo più tardi si è saputo che a inceppare il delicato meccanismo dell’attività aeroportuale era stato il maltempo, che in altri scali aveva bloccato per motivi di sicurezza le partenze e i conseguenti arrivi a Tessera degli stessi vettori che avrebbero dovuto più tardi ripartire. Di fronte a esigenze di sicurezza - spiegano alla Save, la società di gestione dell’aeroporto Marco Polo - è evidente che tutto il resto passa in secondo piano. Il problema è che il fitto calendario di partenze e arrivi della giornata festiva di cui si deve fare carico il personale di terra - dagli addetti al check-in a chi movimenta i bagagli - ha aggravato la situazione dilatando i ritardi e allungando la fila degli aerei in coda sulla pista di rullaggio. Solo in tarda serata, anche grazie all’attenuazione dell’intensità della perturbazione atmosferica, la situazione è gradualmente ritornata alla normalità e ieri mattina l’attività aeroportuale è ripresa senza conseguenze di sorta.
Alberto Francesconi Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino