Colto da malore mentre pesca, finisce in acqua e annega a 67 anni

Colto da malore mentre pesca, finisce in acqua e annega a 67 anni
MELARA - È stato ritrovato senza vita in acqua, dopo un pomeriggio in cui non aveva dato più notizie di sé. Se ne è andato così Tonino...

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MELARA - È stato ritrovato senza vita in acqua, dopo un pomeriggio in cui non aveva dato più notizie di sé. Se ne è andato così Tonino Paviani di Melara. L’uomo era molto conosciuto nel piccolo centro polesano, ma si trattava di una figura apprezzata pure nel Mantovano. 

MALORE FATALE
Una morte dai contorni ancora da chiarire, ma probabilmente provocata da un malore che non gli ha lasciato il tempo di risalire sull’argine. Il corpo del 67enne è stato recuperato nella serata di domenica, poco prima delle 23 in un canale di via Basse, nelle campagne di Ostiglia, il centro del Mantovano a cui fanno riferimento tanti abitanti della località di Melara.  
A quanto risulta, l’uomo sarebbe probabilmente scivolato nel corso d’acqua mentre era intento a pescare, un canale profondo circa un metro e mezzo. Un malore potrebbe averlo colto all’improvviso impedendogli di chiedere aiuto. La salma è stata composta nelle camere mortuarie dell’ospedale di Pieve di Coriano, messa a disposizione della procura. 
L’ALLARME
Con il ritrovamento del corpo del pensionato si è cercato di ricostruire anche le ultime ore di vita del melarese. Paviani era uscito di casa intorno alle 14,30 di domenica. Con la sua auto deve essersi diretto verso l’abitato di Ostiglia, forse con l’intenzione di trascorrere un pomeriggio dedicandosi a pescare. Ma col passare delle ore e non vedendolo rincasare, i familiari hanno cercato di contattarlo al cellulare, inutilmente. 
A quel punto è scattato l’allarme e sono iniziate le ricerche dei carabinieri e dei vigili del fuoco. In serata è stata individuata l’auto del melarese, una Fiat Punto; un passaggio che ha tristemente anticipato la scoperta del corpo ormai senza vita e riverso in acqua. 
MOLTO NOTO
La notizia della morte di Tonino Paviani ha scosso la piccola comunità al confine tra le province del Polesine e del Mantovano. L’uomo abitava nella stessa via in cui risiede anche il sindaco Paola Davì. 

«Non sono in paese in questi giorni, ma ho appreso con tristezza dell’accaduto – racconta il primo cittadino – Abitava da solo, ma poteva contare sulla sorella che risiedeva vicino a lui. Aveva la passione per la pesca, ma lo ricordo pure come una persona impegnata nel volontariato. Collaborava a livello di Protezione civile ed era un radioamatore. Insomma una persona benvoluta e molto rispettosa». Il primo cittadino, in ragione di questo, racconta un aneddoto. «Mi aveva chiesto l’amicizia su Facebook e mi ha ringraziato molto per averla accettata. Un gesto che mi ha fatto molto piacere, quasi d’altri tempi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino