UDINE - Nuovo lutto nel panorama culturale friulano, con la notizia giunta ieri della sera della morte di Luciano Lunazzi, singolare artista friulano trovato morto nella sua...
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Nato a Ovaro 65 anni fa, Lunazzi con le sue opere, contaminate dall'immaginario della pop art americana, affrontava temi legati al sociale. I suoi graffiti narravano storie, riflettevano sull'esperienza del viaggio e della vita. A trovarlo nella sua casa di via Albona, a Udine, è stato il fratello, In gioventù Luciano Lunazzi aveva viaggiato a lungo all'estero, secondo la filosofia hippy che aveva caratterizzato gli anni Sessanta e Settana.
Emigrato bambino in Svizzera negli anni 60. Apprendista panettiere, nel 1972, aveva poi viaggiato in India, Afghanistan e Pakistan, la California, il Messico e tanto altro ancora. Aveva iniziato a dipingere all'età di quarant'anni, proponendo le proprie opere anche nei bar e osterie friulane. Trasferitosi a Udine, dipingeva qualsiasi materiale gli capitasse sotto mano: tele, cartoni, plastica, costruendo anche totem-sculture. Era lui che aveva rivisitato in chiave pop l'immagine di Antonio Di Natale, attaccante e capitano dell'Udinese, proponendone la versione 'O Rey che riecheggiava Andy Wharol.
Dotato di enorme gentilezza e ironia, si era anche prestato a fare da comico testimonial della lingua friulana, in brevi video che circolano anche su internet in cui con il progetto Tacons proponeva pillole di vera lingua friulana.
Street artist ben prima di tanti altri giovani a venire, si prestava a collaborazioni, partecipazioni a mostre collettive e personali.
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Il Gazzettino