CASTELFRANCO (TREVISO) - Malformazione al ventricolo sinistro. Questa, secondo il riscontro diagnostico che l'Usl 2 ha inviato ieri alla Procura di Treviso è stata...
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LA TRAGEDIASukhraj si era sentito male improvvisamente: si è accasciato al suolo perdendo conoscenza e subito tutti si sono accorti della gravità di quello che stava accadendo. Secondo le ricostruzioni il 14enne sarebbe stato sottoposto ad almeno due tentativi di defibrillazione, uno da parte del personale della scuola e uno ad opera del Suem 118, arrivato sul posto pochi minuti dopo l'allarme. Ma per Sukhraj non c'è stato nulla da fare. Il ragazzo in passato aveva già giocato a calcio a livello agonistico, superando sempre i test clinici. Ma qualche anno fa si era fermato, complici alcuni attacchi epilettici (ma l'epilessia se trattata non è incompatibile con la pratica sportiva) e soprattutto dei malori che erano stati accusati in seguito a sforzi fisici. Una settimana prima di morire il ragazzo era stato visto dai medici dello Sport prima a Castelfranco e poi a Treviso, dove erano stati disposti anche alcuni esami diagnostici di approfondimento. E a quanto pare non sarebbe emerso nulla di preoccupante.
NESSUNA RESPONSABILITA'Al momento per il pubblico ministero Mara De Donà non ci sarebbero elementi per ipotizzare che dietro al decesso vi possano essere responsabilità colpose, tanto che il magistrato -che ha aperto un fascicolo solo per atti relativi- non ha disposto l'autopsia né deciso di acquisire la cartella clinica con dentro tutta la storia medica di Sukhraj. In attesa di quanto emergerà dai testi condotti a Padova sul muscolo cardiaco, sono state nel frattempo formulate diverse ipotesi sulla causa del malore risultato fatale allo studente del primo anno delle superiori dell'Istituto Barsanti di Castelfranco; tra queste anche la possibilità che fosse affetto dalla cardiomiopatia aritmogena ventricolare, una patologia silente che può in effetti sfuggire alle visite medico sportive, chiamata il killer dei calciatori e che tra le proprie vittime annovera anche il difensore della Fiorentina Davide Astori. «Vogliamo la verità sulla morte di Sukhraj» ha scritto pochi giorni fa il padre del 14enne in una lettera inviata alla Procura e nella quale l'uomo ricorda come al figlio non sia mai arrivata la documentazione relativa all'abilitazione al calcio. Che il ragazzo potesse in effetti tornare a calzare le scarpette chiodate era stato comunicato, ma solo in via informale, attraverso una telefonata. Una verità che a questo punto potrà arrivare solo dall'esito degli esami condotti a Padova.
Denis Barea Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino