«Basta attacchi a medici e infermieri, il rischio è che il pronto soccorso chiuda», la lettera sfogo del direttore dell'Asfo

«Basta attacchi a medici e infermieri, il rischio è che il Pronto soccorso chiuda»: la lettera sfogo del direttore dell'Asfo
PORDENONE - In questi giorni stanno uscendo continui attacchi nei confronti del personale medico e infermieristico che opera all'interno dei servizi di Pronto soccorso....

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PORDENONE - In questi giorni stanno uscendo continui attacchi nei confronti del personale medico e infermieristico che opera all'interno dei servizi di Pronto soccorso. Ciò sta producendo una serie di doglianze, alcune delle quali risalenti anche a qualche anno fa. Vorrei portare l'attenzione di tutti sul danno che sta producendo questo modo di procedere, soprattutto nei confronti di chi opera in estrema carenza di risorse, non certo dovuta alla mancata volontà di assumere da parte della direzione aziendale. Sembra che non si capisca che medici e infermieri, come anche altri professionisti della salute, non si trovano e non si troveranno per diverso tempo.


Il rischio che quelli che ci sono si stanchino di un tale trattamento da parte dell'opinione pubblica è altissimo. La conseguenza sarebbe la progressiva chiusura dei servizi di Pronto soccorso, cosa inimmaginabile fino a qualche anno fa, ma che continuando così potrà accadere molto presto, prima di quanto giornalisti e cittadini possano immaginare.
L'Azienda sta facendo tutto ciò che è in suo potere per mettere i propri professionisti nelle condizioni di fornire il miglior servizio possibile ai cittadini, ma senza l'aiuto di tutti ogni azione risulterà vana. Invito pertanto la popolazione, a cominciare dai giornalisti che costituiscono la più formidabile cassa di risonanza, a rispettare chi sta lavorando nel sistema sanitario, partendo proprio dalla prima porta d'accesso che è il pronto soccorso. Invito i cittadini ad utilizzare questi servizi solo quando è veramente necessario, perché gli errori accadono quando i professionisti non possono concentrarsi sui casi che hanno bisogno, perché distratti da troppi altri che si rivolgono a loro impropriamente. È importante prendere coscienza che i cittadini del territorio devono essere i primi ad aiutare chi opera in sanità, iniziando con un atteggiamento di rispetto verso chi li può assistere, ed evitando inutili accessi che si ritorcono in primis contro i pazienti che hanno effettivo bisogno d'aiuto. Per cortesia smettiamo con questa corsa al massacro!

Giuseppe Tonutti - direttore generale Asfo

 

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Il Gazzettino