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TRIESTE - Dall’indebita percezione di contributi nel comparto agricolo alla distrazione di quelli pubblici dalle finalità previste. Ma anche danni subiti dal Servizio sanitario regionale e nella gestione delle entrate. Sono solo alcuni dei casi più significativi di cui si è occupata la Procura della Corte dei conti: tra quelli andati a sentenza, ad esempio, c’è stata un’impresa agricola che avendo percepito illecitamente fondi per l’agricoltura (contributi provenienti dal bilancio agricolo europeo per lo sviluppo rurale) è stata condannata al risarcimento di 881mila euro. L’imprenditore agricolo, che aveva percepito i contributi, non era proprietario dei relativi terreni agricoli. Ed ancora è stato emesso un atto di citazione per il danno da sviamento di un contributo regionale dalle finalità di sviluppo del territorio: si trattava di interventi di ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di un immobile in uno dei Comuni della provincia di Udine da adibire a “casa vacanze” ma il contributo era stato utilizzato per finalità private. Il giudizio non è stato ancora discusso. Il beneficiario aveva anche creato le condizioni per accedere al contributo pari a 65mila euro.
IL MEDICO
In ambito sanitario, un medico è stato condannato al risarcimento di 84mila euro (oltre ai 20mila già restituiti) per aver prescritto a persone tossicodipendenti, farmaci oppiacei in assenza di un piano terapeutico e in grandi quantità causando un danno al Servizio sanitario regionale di 104mila euro.
LA FINTA VACCINAZIONE
Ed ancora è stato emesso un atto di citazione nei confronti di un medico convenzionato che registrava a sistema, falsamente, l’avvenuta vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococcica a pazienti over 65 esponendo il servizio sanitario regionale ad inutili costi per l’acquisto dei vaccini (non utilizzabili perché lasciati scadere) e per l’erogazione di compensi ed incentivi per queste operazioni. Tra i casi citati dalla Procuratrice Tiziana Spedicato nella sua relazione vi è anche quello dell’agente contabile che ha omesso di riversare le somme riscosse da utenti dei servizi scolastici erogati da un comune friulano per un danno di 85 mila euro: l’agente ha restituito spontaneamente la metà della somma, dovrà rimborsare l’altra metà. Due atti di citazione sono stati emessi nei confronti di due militari che avevano simulato infermità: pari a 45.163 euro gli importi per danni finanziari e all’immagine. Nei guai anche un’educatrice scolastica che maltrattava minorenni a lei affidati. Figurano anche percettori di reddito di cittadinanza senza requisiti o che non si sono fatti reinserire nel mondo lavorativo. Nei guai anche chi ha omesso i controlli doverosi sulla fruizione illecita del beneficio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino