Malasanità, in Fvg 4 dirigenti sanitari e un medico nel mirino dei magistrati contabili. Danni per oltre 600mila euro

Prescriveva farmaci a persone tossicodipendenti senza piano terapeutico: dottore costretto a risarcire

Sabato 25 Febbraio 2023 di Elisabetta Batic
Malasanità, in Fvg quattro dirigenti sanitari e un medico nel mirino dei magistrati contabili. Danni per oltre 600mila euro

TRIESTE - Dall’indebita percezione di contributi nel comparto agricolo alla distrazione di quelli pubblici dalle finalità previste.

Ma anche danni subiti dal Servizio sanitario regionale e nella gestione delle entrate. Sono solo alcuni dei casi più significativi di cui si è occupata la Procura della Corte dei conti: tra quelli andati a sentenza, ad esempio, c’è stata un’impresa agricola che avendo percepito illecitamente fondi per l’agricoltura (contributi provenienti dal bilancio agricolo europeo per lo sviluppo rurale) è stata condannata al risarcimento di 881mila euro. L’imprenditore agricolo, che aveva percepito i contributi, non era proprietario dei relativi terreni agricoli. Ed ancora è stato emesso un atto di citazione per il danno da sviamento di un contributo regionale dalle finalità di sviluppo del territorio: si trattava di interventi di ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione di un immobile in uno dei Comuni della provincia di Udine da adibire a “casa vacanze” ma il contributo era stato utilizzato per finalità private. Il giudizio non è stato ancora discusso. Il beneficiario aveva anche creato le condizioni per accedere al contributo pari a 65mila euro.


IL MEDICO
In ambito sanitario, un medico è stato condannato al risarcimento di 84mila euro (oltre ai 20mila già restituiti) per aver prescritto a persone tossicodipendenti, farmaci oppiacei in assenza di un piano terapeutico e in grandi quantità causando un danno al Servizio sanitario regionale di 104mila euro. Il caso più eclatante è quello di tre dirigenti sanitari chiamati in giudizio per aver causato a un paziente una necrosi testicolare: il danno risarcibile è stato quantificato in 87mila euro. Altri due casi hanno coinvolto un dirigente sanitario di ginecologia e tre dirigenti sanitari e un’ostetrica che hanno causato gravi danni (quantificati in 500mila per ciascun caso) rispettivamente ad una donna e a due neonati (uno deceduto e l’altro affetto da una patologia invalidante). Si è trattato di «inadeguatezza delle scelte, anche nella tempistica, e delle decisioni assunte nella gestione del parto affidato alle loro cure»: dalla mancata allerta del medico reperibile o del primario, della sala operatoria, degli anestesisti in un ospedale che gestiva circa 400 parti all’anno e in presenza di una paziente obesa e ipertesa e di elementi che indirizzavano verso un parto cesareo. La Sezione ha inoltre condannato una ginecologa che aveva preso in carico una paziente, accettata in ospedale con un referto della specialista di fiducia di aborto incompleto o sospetta gravidanza extra uterina. L’attenzione era stata indirizzata solo sull’aborto incompleto (dunque erano mancati gli accertamenti sulla gravidanza extra uterina) ed era stato effettuato un raschiamento «inutile e inappropriato alla patologia in essere con effetti dannosi sulla salute della donna» che poi ha perso una tuba.


LA FINTA VACCINAZIONE
Ed ancora è stato emesso un atto di citazione nei confronti di un medico convenzionato che registrava a sistema, falsamente, l’avvenuta vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococcica a pazienti over 65 esponendo il servizio sanitario regionale ad inutili costi per l’acquisto dei vaccini (non utilizzabili perché lasciati scadere) e per l’erogazione di compensi ed incentivi per queste operazioni. Tra i casi citati dalla Procuratrice Tiziana Spedicato nella sua relazione vi è anche quello dell’agente contabile che ha omesso di riversare le somme riscosse da utenti dei servizi scolastici erogati da un comune friulano per un danno di 85 mila euro: l’agente ha restituito spontaneamente la metà della somma, dovrà rimborsare l’altra metà. Due atti di citazione sono stati emessi nei confronti di due militari che avevano simulato infermità: pari a 45.163 euro gli importi per danni finanziari e all’immagine. Nei guai anche un’educatrice scolastica che maltrattava minorenni a lei affidati. Figurano anche percettori di reddito di cittadinanza senza requisiti o che non si sono fatti reinserire nel mondo lavorativo. Nei guai anche chi ha omesso i controlli doverosi sulla fruizione illecita del beneficio.

Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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