PADOVA - Una donatrice spagnola, un volo aereo che 9 mesi fa decolla da Malaga e atterra a Venezia, un contenitore con dentro ovociti mantenuti in azolo liquido a meno 188 gradi....
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La prima fecondazione eterologa avvenuta in Veneto dopo che la legge, lo scorso anno, si era espressa favorevolmente, ha dato un esito meraviglioso: ieri in Azienda ospedaliera è venuta al mondo Eva, la chiameremo così, la "baby 0", frutto di ovodonazione. Mamma è papà sono due ultraquarantenni che vivono in città e, grazie all'evoluzione legislativa, non hanno dovuto fare un viaggio della speranza all'estero, dove l'eterologa è consentita da anni; la loro speranza è nata e ha preso forma qui a Padova.
Eva è la primogenita e curiosamente ha tratti somatici simili a quelli della madre. Il trasferimento in utero è avvenuto a fine gennaio, a marzo la prima ecografia evidenzia un embrione di 7 millimetri con il suo cuoricino pulsante. Ai controlli la gravidanza è risultata, come si suol dire, regolarmente evolutiva. La fecondazione eterologa è una forma di procreazione medicalmente assistita in cui il seme maschile, o l'ovulo femminile, non appartiene a uno dei genitori ma a un donatore, appunto, esterno alla coppia.
Era rigorosamente vietata in Italia, ma nel giugno 2014 lo scenario è radicalmente cambiato grazie a una sentenza della Corte Costituzionale.
Il Gazzettino