Addio al mago Aramis: insegnò la "donna tagliata" a Silvan. L'ex partigiano morto a 100 anni

ALFREDO ORONTI Il mago Aramis insegnò l'arte della prestidigitazione al giovane Silvan
LENDINARA  Se n’è andato a cent’anni Alfredo Oronti, in arte mago Aramis, e ultimo partigiano lendinarese della brigata “Alberto Mario”....

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LENDINARA  Se n’è andato a cent’anni Alfredo Oronti, in arte mago Aramis, e ultimo partigiano lendinarese della brigata “Alberto Mario”. Si è spento martedì lasciando l’amata moglie Teresa Fernanda Rovere, la figlia Sandra, i nipoti Stefano e Silvia. Nato il 31 luglio del 1920, lo scorso anno aveva festeggiato i 100 anni attorniato dai suoi cari, ricevendo la visita e gli omaggi del sindaco Luigi Viaro e del presidente della sezione Anppia lendinarese Giuseppe Trambaiolo. Stimato e assai noto in città, protagonista e testimone di un’epoca e della profonda trasformazione che Lendinara ha vissuto in un secolo, Alfredo Oronti ha una storia fatta di passione e ideali. 


PRESTIGIATORE
Per guadagnarsi il pane lavorava come meccanico nello jutificio di Lendinara, ma fin da giovanissimo ha coltivato l’arte della magia al punto da farne la sua seconda attività, sempre aiutato dalla moglie Fernanda. Tutti i sabati, alle scuole elementari di Lendinara e dei comuni vicini, i due, su incarico del provveditorato, tenevano spettacoli di cui molti alunni di allora conservano ancora memoria ed emozione, mentre la domenica si esibiva nelle sagre e nei teatri. Ha insegnato il trucco della donna tagliata in tre parti al mago Silvan, che ogni settimana lo raggiungeva da Venezia. 


EX PARTIGIANO


Oronti era anche l’ultimo superstite dei partigiani della Brigata “Alberto Mario”, come ricorda Giuseppe Trambaiolo, consigliere nazionale e presidente della sezione lendinarese Anppia. «Partecipò alla lotta per la libertà e nel novembre del 1943 fu stato arrestato e incarcerato a Parma per sei mesi. In carcere con lui, e compagni nella lotta, un gruppo di universitari polesani tra cui Mimì Sangiorgio e Alfredo Borin, che poi sarebbero diventati sindaci di Lendinara e Villanova del Ghebbo, il futuro giornalista Dino Quadrelli e Giuseppe Manfrin di Lusia, che diventò collaboratore di Pietro Nenni nel Partito socialista italiano come presidente della federazione romana e responsabile della stampa e propaganda». Da tempo l’Anppia, Comune e Biblioteca di Lendinara volevano dedicargli uno piccolo spazio esponendo i suoi strumenti da prestigiatore. In lutto anche il Club Magico italiano. I funerali domani alle 15,30 nel duomo di Santa Sofia. 
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Il Gazzettino