Orietta, la maestra 47enne salvata dall'aneurisma dai suoi "angeli"

Orietta, la maestra 47enne salvata dall'aneurisma dai suoi "angeli"
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ARSIÉ - Orietta Perer vive ad Arsié e di lavoro fa la maestra in una scuola dell'infanzia nella vicina Valsugana. Ha 47 anni, tre figlie e un marito. Oltre a numerosi impegni nella vita sociale: è stata ad esempio, per tanti anni, insegnante di dottrina per l'Unità pastorale locale. Ora, però, ha dovuto vedersela con un aneurisma che l'ha portata al limite della morte. Un contatto diretto con il dolore e la sofferenza, adesso fortunatamente passato, che la induce, col cuore in mano, a ringraziare chi l'ha salvata. In particolare l'ospedale di Treviso e il suo reparto di neurologia.




Rientrata nella sua abitazione di via Dante, è lei in prima persona che desidera raccontare la propria storia, bella e delicata. «L'inizio risale allo scorso 22 dicembre - parte la donna -: sono tornata da scuola con un fortissimo mal di testa. Ho avvisato mio marito che ha deciso di portarmi subito all'ospedale di Feltre. Io, in pronto soccorso, pensavo si trattasse di una pesante emicrania e nulla più. Invece la tac ha rilevato un aneurisma. Da Feltre, quindi, sono stata prontamente trasferita al reparto di neurologia dell'ospedale di Treviso dove sono arrivata terrorizzata: temevo l'ignoto. Dopo essere stata sottoposta a un'altra tac sono stata portata in terapia intensiva. Un reparto che nei miei pensieri rappresentava lo stadio prima della morte. In quei 15 giorni trascorsi in questo luogo ho avuto a che fare con un personale eccezionale, dai medici agli infermieri: con competenza e un'umanità disarmante, mi hanno preso per mano in questo percorso non semplice per me. Un trattamento che credo sia assolutamente non scontato»...
 
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Il Gazzettino