Accusata di maltrattamenti, la maestra si difende: «Era un metodo educativo»

Accusata di maltrattamenti, la maestra si difende: «Era un metodo educativo»
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BELLUNO - «Non ho mai maltrattato i bambini, ho solo usato un metodo educativo più rigido delle altre maestre basato su un sistema di rinforzo». È la token economy, economia simbolica in cui a ogni buon comportamento viene dato un gettone al bimbo. Ne ha parlato ieri, in Tribunale a Belluno, la maestra di asilo M.F.L., 45enne originaria di Cosenza, residente nel Feltrino, imputata di maltrattamenti ai suoi piccoli alunni. Lo ha fatto difendendosi dalle accuse che l'hanno portata in aula dopo la segnalazione di una collega che diede origine a un procedimento disciplinare (terminato con un ammonimento) poi sfociato nel penale.


I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra settembre 2015 e gennaio 2016 quando la 44enne era insegnante alla scuola dell'infanzia Adelaide Cairoli in centro a Belluno. Nel processo i genitori di due piccole vittime (sono 6 in tutto le parti offese individuate dalla Procura) si sono costituiti parte civile con gli avvocati Sandra Constantini e Damiano Tormen. Un piccolo alunno preso per le orecchie e sollevato da terra e una bimba afferrata per le codine. In questo caso in particolare, l'insegnante ha detto che era andata dalla bimba, che era seduta, e le aveva messo le mani sui fianchi per portarla vicino a lei. In quel momento avrebbe perso l'equilibrio, perché la piccola si dimenava...
 
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Il Gazzettino