Matrimonio e segreti, testimonia il falso per proteggere l'amante

Matrimonio e segreti, testimonia il falso per proteggere l'amante
MARENO - Lui, lei e l'altra, immersi fino al collo in una storia di segreti, bugie e corna. Una palude che alla fine avrebbe inghiottito un matrimonio e dato il la a una...

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MARENO - Lui, lei e l'altra, immersi fino al collo in una storia di segreti, bugie e corna. Una palude che alla fine avrebbe inghiottito un matrimonio e dato il la a una guerra legale sfociata in una causa di divorzio in cui la ex moglie tradita aveva chiesto che al marito venisse addebitata la responsabilità per la fine della loro unione. Per il giudice civile non c'erano però le prove che il naufragio familiare potesse essere stato causato in effetti dalla presunta relazione clandestina; ma c'erano invece gli elementi per ritenere che l'altra, chiamata a deporre durante il procedimento di divorzio, avesse mentito sulla sua conoscenza con l'uomo. Per questa ragione una 60enne di Mareno, difesa dall'avvocato Stefano Pietrobon, è finita alla sbarra con l'accusa di falsa testimonianza.


IL DIBATTIMENTO
Ieri il processo è entrato nel vivo della sua fase dibattimentale con una udienza interamente dedicata alle deposizioni dei testimoni. La vicenda risale al 2012 e vede come protagonista un facoltoso imprenditore 70enne di Mareno di Piave. Al suo fianco quella che era stato a lungo l'amore della sua vita, da cui aveva avuto anche due figli e con la quale nel 1997 era convolato a nozze. A tutti era sembrato il matrimonio della coppia perfetta ma nel 2012 la storia finisce gambe all'aria. «È colpa sua, si è fatto un'amante» è stata l'accusa della ex moglie. «Ma quale amante, era solo una amica che ho conosciuto in una balera molti mesi dopo che mia moglie se ne era andata di casa» ha replicato lui. I tempi dell'incontro fra il 70enne e l'altra donna, che poi in effetti è diventata la nuova compagna, sono il punto decisivo. Per la ex lei è una sfasciafamiglie con cui l'imprenditore avrebbe intrecciato una focosa relazione clandestina quando dormivano ancora sotto lo stesso tetto. «Li ho visti insieme nel 2012» ha detto davanti al giudice durante la causa per il divorzio. «Non è vero - ha replicato il 70enne - ci siamo conosciuti un anno dopo, avevamo in comune la passione per il ballo». Circostanza confermata dalla attuale compagna sessantenne. Ma allora, chi sta dicendo la verità e chi mente? Davanti al giudice civile le circostanze riportate dalla ex moglie vengono confermate dalla figlia della coppia e da una conoscente. «Si frequentavano nel 2012» raccontano entrambe. Ma il fatto di averli visti insieme non è abbastanza per dire che i due fossero amanti, né che quella frequentazione sia stata la causa della fine del matrimonio. E così non viene accolta la richiesta di divorzio con addebito presentata dall'ex moglie.

IL NODO

Ma c'è un però. Le testimonianze avrebbero fatto emergere incongruenze nel racconto della 60enne e allora il giudice civile decide di mandare gli atti alla Procura, che agisce nei confronti della donna indagandola per falsa testimonianza poiché avrebbe mentito sui tempi in cui ha conosciuto l'attuale compagno e sospetto fedifrago. Una bugia raccontata, secondo l'accusa, proprio per non far svelare gli altarini di una amicizia iniziata in una balera e finita poi in camera da letto quando lui era ancora sposato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino