M9, distretto in crisi. Museo, 54mila paganti, attesi 200.000: dopo la libreria chiude anche il bar

M9, distretto in crisi. Museo, 54mila paganti, attesi 200.000: dopo la libreria chiude anche il bar
MESTRE -  Se la libreria Il libro con gli stivali chiude entro la fine del mese, Diemme Caffè si appresta a farlo entro la fine dell'anno. Così negli spazi...

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MESTRE -  Se la libreria Il libro con gli stivali chiude entro la fine del mese, Diemme Caffè si appresta a farlo entro la fine dell'anno. Così negli spazi dell'M9, 10 mila metri quadrati tra Museo, chiostro dell'ex convento e un paio di edifici esterni, di commerciale rimarrà ben poco: il bistrot, l'adiacente bar Corte dei matti, la galleria d'arte di Marina Bastianello, lo store del Venezia Calcio e niente altro. È vero che il piano economico 2021-2023 redatto dalla proprietà, la Fondazione di Venezia, prevede di puntare tutto sugli spazi direzionali al posto di quelli commerciali ma l'accesso al Museo da via Poerio, e cioè il chiostro, appare desolatamente vuoto. Il Museo del 900, intanto, per il momento è fermo a circa 25 mila visitatori. Quanto al chiostro, in realtà ai piani superiori ci sono attività di co-working e start-up ma non si vedono, e le vetrine al piano terra hanno solo polvere all'interno.

Museo M9 a Mestre, ora dal chiostro scompare anche la libreria


ATTIVITÀ SCOMPARSE
Sono già scomparsi Legea, il negozio di articoli sportivi che dava su via Poerio, il negozio di giocattoli La Città del Sole, il ristorante FC1920, mentre ha cambiato gestione il Bistro 55, che aveva anche in esclusiva i servizi di catering per tutti gli eventi M9, e non ha mai aperto Copernico, azienda che in varie città italiane, tra cui Milano e Roma, offre spazi di lavoro interconnessi per professionisti, freelance, startup, pmi, corporation, smart working e better living. Avrebbe dovuto occupare 3 mila metri quadrati dei 4.500 del chiostro ma il contratto non si è mai concretizzato. E così ci ha pensato direttamente M9 District ad inaugurare, dallo scorso aprile, il Business Center HiVe-M9 in uno spazio di 600 metri quadrati al secondo piano che ha avuto come primi inquilini Sas (azienda leader negli analitycs), Intesa Sanpaolo col laboratorio Esg al servizio delle imprese, e in seguito Lottomatica. A luglio, poi, nel chiostro si sono insediate la sede veneziana di Cassa Depositi e Prestiti e Sace (società per azioni controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, specializzata nel settore assicurativo-finanziario) con 40 postazioni attivate. E infine è stata aperta la sede dell'incubatore di imprese Bio4Dreams, società di Fabrizio Renzi, consigliere delegato di M9 District (per 30 anni direttore di ricerca, tecnologia e innovazione all'Ibm): Bio4Dreams è stata dedicata alla gestione del chiostro, dopo aver ricevuto 1 milione di euro dalla Fondazione di Venezia come aumento di capitale. Il Business Center, i cui 600 metri quadrati sono oggi pienamente occupati, è parte integrante di HiVe-M9, centro permanente di innovazione che, congiuntamente a Bio4Dreams (incubatore indipendente certificato dal ministero dello Sviluppo economico), occupa i 3 mila metri quadrati complessivi nei quali si sarebbe dovuto insediare Copernico. HiVe-M9, detto la casa-alveare dell'Innovazione, è un progetto che punta a valorizzare la riqualificazione dell'area: voluto dalla Fondazione di Venezia, promuove l'imprenditorialità giovanile e la creazione di nuova occupazione qualificata. Recentemente ha offerto gratuitamente per un anno 10 postazioni a startupper e imprenditori con progetti ad alto potenziale nel settore delle tecnologie per la salute.
E il Museo? I dati forniti da M9 dicono che dal 25 marzo scorso, giorno di apertura della mostra Gusto!, il Museo del 900 ha registrato 16.500 visitatori, mentre la mostra temporanea Gusto!, a oggi, ha raggiunto 6.500 visitatori.


I VISITATORI


Anni fa, quando ancora si stava costruendo l'M9, si ipotizzavano 200 mila visitatori annui e 400 mila a regime. Con la nuova presidenza della Fondazione di Venezia, affidata all'ex rettore di Ca' Foscari Michele Bugliesi, le aspettative sono state ridimensionate ai 54 mila paganti e alle 70 mila persone complessive che visitarono il Museo nel 2019, sostenendo che, con interventi di risparmio energetico e tagli dei costi, si sarebbe arrivati a una sostanziale sostenibilità economica. Per il momento, dunque, si è ancora lontani anche dalle cifre dei visitatori del 2019 ma a fine anno mancano ancora 4 mesi. Tornando alle attività collaterali a quelle espositive, Nicola Fuochi, titolare della libreria Il libro con gli stivali ieri ha detto che «non è mai stata posizionata una freccia per indicare l'interno dell'ingresso commerciale. Il distretto di M9 non è mai decollato, dovevamo essere inseriti all'interno di una realtà vivace e ricca di attività, invece siamo rimasti gli unici all'interno del chiostro». L'M9, invece, assicura che sta per iniziare la rimonta: a partire proprio da settembre, infatti, «prenderà avvio il nuovo piano di valorizzazione delle aree con una proposizione in grado di coinvolgere le realtà più vitali della città e del territorio, attraverso la creazione di un ecosistema integrato di cultura, innovazione, servizi e intrattenimento». Il piano economico triennale della Fondazione di Venezia è a poco più di metà del guado, per la rimonta dunque rimane il 2023.

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Il Gazzettino