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AGORDO (BELLUNO) - Talmente bravo da essere riuscito a trarre in inganno anche un colosso dell’occhiale come Luxottica, che versò tre bonifici per un totale di oltre 100mila euro a un estraneo che si fingeva fornitore. È approdato ieri in tribunale a Belluno il processo che vede imputato un cittadino nigeriano Isioma Nnamdi, 58enne residente nel Modenese, chiamato a rispondere dell’accusa di falsificazione, alterazione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche. L’uomo è difeso dall’avvocato di fiducia Stefano Peron del Foro di Vicenza. Luxottica invece, è costituita parte civile nel processo per vedere risarciti i danni patiti e si è affidata all’avvocato Mario Mazzoccoli che rappresenta Luxottica group spa e Luxottica srl di Giorgio Striano in qualità di amministratore delegato.
I FATTI
Secondo quanto ricostruito dalla procura l’imputato avrebbe captato le mail che intercorrevano tra Luxottica e un fornitore e si sarebbe poi introdotto nel sistema di posta elettronica del terzista sostituendosi a lui e inviando delle email alla multinazionale di Agordo.
LE PARTI
In breve tempo le indagini risalirono a Isioma Nnamdi, che è anche un imprenditore. L’imputato si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda e con la difesa nel processo cercherà di dimostrare che si è trattato di un furto di identità: qualcuno avrebbe preso i suoi documenti per attivare il conto bancario e l’utenza da cui sarebbe partito il phishing telematico. Ma la procura non ha dubbi: sarebbe lui l’autore di quel reato, e l’accusa sostenuta ieri in aula dal pm Giuseppe Gulli, affila le armi. Il processo entrerà nel vivo il 21 novembre: verranno sentiti anche i vertici Luxottica che sfileranno per primi in aula in qualità di parti offese.
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