Il primo lupo munito di radiocollare travolto e ucciso sulla Pontebbana

Il lupo travolto
Un altro lupo è stato travolto e ucciso sulle strade del Friuli. È successo sulla statale Pontebbana, al bivio di Ospedaletto, mercoledì mattina. Era un lupo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un altro lupo è stato travolto e ucciso sulle strade del Friuli. È successo sulla statale Pontebbana, al bivio di Ospedaletto, mercoledì mattina. Era un lupo solitario dotato di radiocollare, il primo catturato dallo staff di Life WolfAlps Ue dell’Università di Lubiana. Si chiamava Jelko, aveva lasciato il suo branco di origine ad aprile 2021 e, attraverso la catena dei Musi, si era spinto fino al monte Plauris e a Resia. Monitorato dai ricercatori della facoltà di Biotecnologia di Lubiana attraverso il Gps applicato il 6 novembre 2020, quando aveva sei mesi, Jelko da aprile si era insediato in un’area compresa tra il Tagliamento e il confine italosloveno passando la maggior parte del tempo sui crinali, a un’altitudine di circa 1.200 metri, come si evince dai dati pubblicati da Life WolfAlps. Prima d’ora non aveva mai fatto parlare di sè.

I FATTI


È stato documentato che ha cercato più volte di attraversare il Tagliamento, ma il livello dell’acqua deve averlo scoraggiato. Anche mercoledì deve aver cercato di raggiungere il fiume, ma attraversando la Pontebbana è stato travolto da un veicolo, forse un mezzo pesante. I suoi resti e il radiocollare sono stati recuperati e consegnati all’Università di Udine, che adesso è in contatto con i colleghi sloveni. «Jelko - conferma il professor Hubert Potočnik - dalle informazioni che abbiamo e secondo quanto raccolto dal Parco naturale Prealpi Giulie e dalla stazione Forestale di Resia, era da solo. Poiché è appena iniziato il periodo dell’accoppiamento, probabilmente cercava una compagna e l’ha cercata al di fuori del suo territorio. Noi abbiamo ottimi rapporti con molti ricercatori ed esperti italiani. Il professore Stefano Filacorda sta svolgendo un’attività di ricerca su orsi e sciacalli dorati nell’area in cui si era insediato Jelko, ci ha offerto aiuto e collaborazione, come la ricerca e l’analisi delle sue prede e dei suoi movimenti. È stato lui il primo a informarci sul destino di Jelko».


I ricercatori sloveni l’avevano chiamato Jelko (abete) perché la zona in cui gli era stato applicato il Gps era un bosco di abeti. È stato il primo lupo radiocollarato nell’ambito del progetto Life WolfAlps Eu, ha fornito importanti dati sui movimenti e le attività dei lupi, dati che saranno utilizzati per gestire il conflitto tra predatori e attività di allevamento nella regione alpina slovena. È il terzo lupo investito e ucciso nel giro di poche settimane: il primo era stato recuperato lungo la strada tra Enemonzo e Socchieve, il secondo a Rateče, appena oltre il confine di Fusine. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino