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CHIES D'ALPAGO - Igor De March, allevatore di Chies d’Alpago, ha trascorso la notte a fianco del recinto dove sono custodite le sue pecore. La notte precedente, quella fra martedì e mercoledì, il lupo aveva fatto razzia uccidendo e sbranando sei capi del suo gregge che si trova a Pian Formosa, nei pressi dell’agriturismo, in territorio comunale di Chies d’Alpago. Una settima pecora, invece, aveva delle profonde ferite e lacerazioni e stava lottando per rimanere viva. «Cosa posso fare più di quanto fatto finora?», si chiedeva Igor che ha realizzato un recinto con tutte la caratteristiche migliori per difendere i suoi animali dal lupo.
Le precauzioni
«La mia è una doppia recinzione elettrificata, alta 145 centimetri; e fra un palo e l’alto ne ho aggiunto uno in più. Dentro il recinto c’è anche il cane maremmano che ha pur fatto il suo dovere perché è stato in grado di salvare le altre 140 pecore», spiega. Una serie di difese che hanno anche un costo: «Solo per il cane spendo circa mille euro all’anno, le reti e altro circa 5.000. Ma non è questo il fatto: se anche mi risarciranno per la perdita subita, tutto questo non ha valore economico. Io qui ci sto mettendo la vita e con il mio lavoro curo il territorio». Dal 2005 Igor De March ha aperto questa attività: «È la prima volta che subisco un attacco del lupo e sono demoralizzato, perché nonostante tutti gli accorgimenti avuti, qui i lupi entrano ed escono quando e come vogliono. Io più di così non so cosa fare, dovrebbero invece essere le istituzioni a fare di più o magari chi ha deciso di reintrodurre il lupo in queste zone. In Alpago siano tanti allevatori, ma resteremo pochi perché la convivenza sta diventando impossibile.
Le cifre
A fornire i numeri dell’Alpago è Toni Zaccaria, della cooperativa Fardjma: «Nella conca sono una novantina gli allevatori e circa 3.000 pecore razza Alpago, ma negli ultimi 4 anni e mezzo ne sono state predate più di 600, per cui la comunità si è di molto ridotta. In due settimane i capi uccisi sono stati 37, la settimana scorsa 21; nell’ultimo mese il numero di pecore morte è di 100. E ogni predazione colpisce fra i 10 e i 15 esemplari. Reti e cani sono solo palliativi». Zaccaria ricorda: «Fino al 2017 qui il lupo non c’era, assente da circa 200 anni. Poi è ricomparso: la biodiversità va bene, ma va monitorata: il pericolo è costituito dai lupi allontanati dal branco. E in pochi anni sono scomparsi i circa 400 mufloni presenti a Chies, allo stesso modo spariti anche i cervi. Mentre la pecora è importante per il territorio perché in Alpago tiene curate 1.400 particelle dove l’uomo non potrebbe arrivare, di questo passo in pochi anni non ci saranno più esemplari».
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Il Gazzettino