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SAN VITO DI CADORE - I pascoli d’alta quota sono a rischio per più fattori, anche e soprattutto per il ritorno del grande predatore: il lupo. Per dirla come Massimiliano Menegus, presidente della Regola Generale o Granda di San Vito di Cadore: «A causa dei lupi, premetto che non ho nulla contro questo animale, i nostri allevatori non manderanno più gli animali in alpeggio e questo significherà danni disastrosi ai pascoli. Mi rivolgo alle istituzioni per sottolineare questa nostra preoccupazione perché vorrei che le cartoline di questi luoghi mostrassero anche nel futuro animali liberi di pascolare». Il contesto è quello del passo Giau dove le Regole di San Vito hanno proprietà importanti e dove mandrie di vacche hanno sempre passato l’estate, assieme a cavalli; la malga omonima è accogliente, anche se va rifatto il tetto e le istituzioni sono state sensibilizzate anche in tal senso (era presente la consigliera regionale Silvia Cestaro). Il tutto nei festeggiamenti della Muraglia di Giau e i suoi 270 anni.
IL FENOMENO
Fra i presenti la consapevolezza che il problema c’è ed è serio: «Fino allo scorso anno non era accaduto nulla, quest’estate due vitelli sono stati predati dal lupo, senza ombra di dubbio».
LE REAZIONI
Alle voci preoccupate dei tanti allevatori si uniscono quelle delle Regole, le antiche istituzioni che da sempre hanno avuto cura del territorio e che vedono nel possibile abbandono dei pascoli la fine delle praterie d’alta quota orgoglio e vanto dei montanari. La monticazione potrà essere a rischio anche per l’avanzare delle brughiere alpine, rododendri e ginepri per citare le piante più presenti che, se dipingono di colori i pendii, non permettono all’erba di crescere ma nemmeno alle piante, come i cirmoli, il pino cembro, che vivono alle quote elevate di germogliare e crescere. Difficile contrastare il fenomeno che viene imputato al cambiamento climatico, impossibile intervenire a quelle quote che sono tutelate perché riconosciute di valenza ambientale da Natura 2000, rete di siti di interesse comunitario, e di zone di protezione speciale creata dall’Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie identificate come prioritari dagli Stati membri dell’Unione europea.
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Il Gazzettino