Lei munge e fuori i lupi ululano, vicino alla chiesetta i resti della predazione di un cervo

Resti di una predazione di cervo a pochi metri dalla chiesa di Sant'Antonio
TARVISIO - La convivenza con i lupi si sta facendo sempre più difficile nel Tarvisiano. Le predazioni continuano, spesso a poche centinaia di metri dalle abitazioni, come...

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TARVISIO - La convivenza con i lupi si sta facendo sempre più difficile nel Tarvisiano. Le predazioni continuano, spesso a poche centinaia di metri dalle abitazioni, come è successo ieri notte, domenica 20 febbraio, a Sant’Antonio. A testimoniarlo è Monica Plesin, allevatrice che si alza molto presto per andare a lavorare nella stalla. «Erano le 5.30, non avevo ancora acceso il motore della mungitrice e li lo sentiti ululare a poca distanza - racconta - Non sono uscita, avevo paura. Quando si è fatto giorno, sono andata a vedere se per caso c’era stata qualche predazione». Nel prato vicino alla chiesa di Sant’Antonio, un terreno comunale dove a settembre si organizza la festa per la benedizione dei mezzi agricoli, ha trovato le tracce di un branco e i resti del loro pasto notturno.

LA PREDAZIONE
«Nel giro di un mese è la terza predazione - osserva Moniva Plesin - Dall’altra parte del paese, erano circa le 5.40, una signora di Sant’Antonio ha visto passare otto lupi». È molto probabilmente il branco che sta facendo parlare di sé ormai da mesi, capeggiato a un lupo nero sospettato di essere un ibrido e accompagnato da un lupa e dai loro otto cucciolo (ormai cresciuti). Il fatto che fossero otto, anziché nove, potrebbe far pensare che uno degli animali sia andato in dispersione o sia l’esemplare investito e ucciso qualche settimana fa a Rateče, poco oltre il confine sloveno. La loro presenza viene collegata ai resti del cervo rinvenuti vicino alla chiesetta di Sant’Antonio.

LE PREOCCUPAZIONI
L’allevatrice di Sant’Antonio si fa portavoce dei timori dei suoi compaesani. «I lupi si avvicinano ai centri abitati perché i punti di foraggiamento per gli ungulati sono al limitare del bosco, in modo che siano facilmente raggiungibili con il trattore - spiega - Noi in zona abbiamo tre punti di foraggiamento. Certo, quando la neve si scioglierà e i cervi non si avvicineranno più al paese, anche i lupi si allontaneranno. Adesso comincia la stagione degli accoppiamenti e il nostro timore è che nascano altre cucciolate. Che cosa succederà? Come sarà la convivenza con i predatori? E per noi allevatori che misure saranno prese?».

IL MONITORAGGIO


Il branco protagonista delle tante predazioni nel Tarvisiano è monitorato dalla Regione Fvg attraverso i carabinieri per la biodiversità di Tarvisio e da Paolo Molinari (Progetto Lince). I tempi di cattura dei lupi dovrebbero essere ormai imminenti. Dovranno essere sottoposti al test del Dna per verificare se siano degli ibridi, quel caso dovranno essere sterilizzati per evitare ulteriori contaminazioni della specie. Dall’Università di Lubiana dovrebbero invece arrivare i risultati del test genetico sul lupo trovato morto a Rateče, un’informazione molta attesa, perché potrebbe fornire indicazioni importanti anche al team italiano. 

 

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Il Gazzettino