Protesta degli allevatori contro l'animalista Cristiano Fant relatore della serata "Con il lupo si può convivere"

ALPAGO - Ancora il lupo sotto ai riflettori con l'eco è accaduto venerdì scorso che questa volta valica i confini della provincia e arriva a Refrontolo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ALPAGO - Ancora il lupo sotto ai riflettori con l'eco è accaduto venerdì scorso che questa volta valica i confini della provincia e arriva a Refrontolo (Treviso) dove venerdì sera un buon gruppo di allevatori della conca è sceso per ascoltare e contestare Cristiano Fant, divulgatore scientifico, esperto di tutela ambientale e convivenza con gli animali selvatici, relatore della serata "Con il lupo si può convivere".

LA PROTESTA
Una contestazione legata anche ad alcune espressioni pubblicate sui social da parte dello stesso divulgatore e che gli allevatori hanno ritenuto offensive. Ieri intanto, dopo l'avviso e l'ordinanza emessa dall'Unione Montana, ha preso posizione l'associazione "Io non ho paura del lupo" che, sbagliando, riferisce che "alcuni sindaci dell'Alpago" hanno invitato i "residenti a non uscire a causa dei lupi"; ma ciò non è contenuto nell'ordine del giorno approvato dal consiglio dell'Unione venerdì scorso. Il sodalizio ritiene "urgente l'avvio di un percorso condiviso utile alla conoscenza dei grandi carnivori, che metta da parte paure immotivate e proclami ideologici con l'obiettivo di creare cultura e conoscenza sul lupo".  A tal proposito l'associazione specifica che "il lupo è presente in maniera stabile in Alpago almeno dal 2020. Questi animali occupano territori molto ampi e si muovono su vaste aree. Sta accadendo un fenomeno del tutto naturale che avviene da oltre 50 anni nel resto dell'Italia e da circa 30 anni sulle Alpi: i lupi occupano nuovi territori espandendosi naturalmente". Nella conca "trovano una densità di prede selvatiche tra le più alte d'Europa e grazie al suo importante ruolo ecologico, ridurrà sensibilmente i danni creati dal sovrannumero di ungulati, causati proprio da decenni di mancanza di predatori al vertice della catena alimentare".

PAURA INFONDATA


Per "Io non ho paura del lupo" i timori appaiono quindi ingiustificati e amplificati, oggi, il lupo non rappresenta una minaccia diretta per la sicurezza delle persone. Circa le aggressioni agli animali d'allevamento, il gruppo spiega: "Dopo oltre 3 anni dall'arrivo del lupo non possono essere gestiti come se non esistesse. Piccoli allevatori e hobbisti vanno incentivati e sostenuti nel mettere in atto misure preventive, necessarie a mantenere al sicuro i propri animali. Non è tollerabile invocare l'eliminazione del lupo quando si continua a tenere i propri animali incustoditi anche dopo aver subito le prime predazioni". Infine la mano tesa: "L'associazione si mette quindi a disposizione dei cittadini e delle amministrazioni".
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino