Lotta contro la ludopatia: incentivi fiscali ai bar che non mettono le slot

Il Comune darà incentivi economici agli esercizi commerciali che non installeranno nuovi dispositivi per il gioco d'azzardo
Lo scorso anno un tavolo provinciale. E da Aprile 2019 si cambia: incentivi economici a chi sceglie di non installare Slot e Vlt. Così Treviso dichiara guerra alle...

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Lo scorso anno un tavolo provinciale. E da Aprile 2019 si cambia: incentivi economici a chi sceglie di non installare Slot e Vlt. Così Treviso dichiara guerra alle “azzardopatie”. È stato il vicesindaco e referente per il commercio Andrea De Checchi ad annunciare la nuova misura ieri mattina durante un corso organizzato dall’Ordine dei giornalisti e Fondazione Benetton su comunicazione e gioco d’azzardo. «Da aprile 2019 partiranno le nuove misure per contrastare la ludopatia. Agli esercizi commerciali che sceglieranno di non installare Slot e Vlt il Comune garantirà degli incentivi di tipo fiscale ed economico».

 
Tra i dieci nuovi tavoli convocati all’interno del protocollo Urbecom, De Checchi ne ha individuato uno apposito dedicato al contrasto alle ludopatie. Entro febbraio 2019 verrà ultimata l’analisi dei progetti di contrasto realizzati in Italia. E ad aprile si inaugurerà la campagna dedicata al contrasto del fenomeno: il progetto globale riguarderà anche interventi nelle scuole e un’attività di divulgazione sui rischi del gambling, il gioco d’azzardo patologico. «Il mio però - chiarisce De Checchi - è un approccio laico al fenomeno. Si tratta soprattutto di fare un lavoro corale con i diversi attori, dall’Usl alle associazioni. Per quanto riguarda l’amministrazione, sposiamo la linea di disincentivare la proliferazione del fenomeno ponendo degli sgravi a quelle attività che scelgono di non aprire ai videogiochi». A questo si aggiunge una proposta di legge, firmata congiuntamente da M5S e Lega, che prevede un incremento della percentuale del prelievo erariale su Slot e VLT per assicurare maggiori entrate nette pari a 100 milioni di euro dal 2019.
Qual è la fotografia della città? Treviso è terza in Veneto per il gioco d’azzardo. In città, nel 2016, si sono giocati 1170 euro procapite. Leggere il dato analiticamente è però istituire una prima grande separazione tra videolottery e cosiddette new slot. Le Videolottery (o VLT) accettano anche banconote, sono presenti in locali dedicati e consentono giocate e vincite più alte le AWP chiamate anche “New Slot” accettano solo monete e sono presenti anche in bar e tabaccherie. Le giocate complessive sono state nel 2016 per 98,24 milioni di euro (di cui 32,7 con AWP 65,5 con VLT). Il totale degli apparecchi in città è pari a 555 (466 AWP e 89 VLT). Circa 7 AWP e 1 VLT ogni 1000 abitanti. Le misure di disincentivazione riguardano prevalentemente le new slot, e da più parti non vengono considerate sufficienti perchè il rischio è quello di nutrire il gioco d’azzardo nelle sale dedicate, considerato più pericoloso. «Sono profondamente contrario a farne una battaglia di religione. Anzi ritengo che dobbiamo fare una corretta informazione. Soprattutto perchè esistono dei fenomeni, l’esempio più vistoso è il gratta e vinci oppure il Bingo, che nella vulgata comune non sono considerati azzardo. Mentre invece causano gravi dissesti finanziari nelle famiglie».

Le fasce più esposte sono anziani e adolescenti: nei primi si è studiata l’interazione della dopamina, un farmaco usato contro il Parkinson, con la propensione al gioco. Nei secondi la modalità del gioco on-line, non regolamentato e non sempre tracciabile. «La scienza inoltre- aggiunge Roberto Mollica, del dipartimento dipendenze Ats Milano- conferma che il gioco d’azzardo praticato già in età adolescenziale provoca -a livello cerebrale- una contrazione della materia grigia». La Giunta Manildo, un anno prima, aveva modificato l’ordinanza in senso restrittivo per il centro storico, introducendo delle fasce orario per il gioco.
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Il Gazzettino