OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Luca Zaia torna oggi, 6 luglio, in diretta dalla sede della protezione civile di Marghera per gli ultimi aggiornamenti sulla pandemia. Sull'inizio del prossimo anno scolastico la giunta regionale del Veneto fa dietrofront rispetto alla proposta del 20 settembre avanzata ieri. Si è quindi deciso che tutte le scuole dalle elementari alle superiori inizieranno le lezioni il 13 settembre. Ultimo giorno di scuola sarà l'8 giugno e le vacanze natalizie andranno dal 24 dicembre all'8 gennaio.
IL BOLLETTINO
Sono 97 i positivi registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, mentre non aumenta il numero dei decessi. L'incidenza dei postivi sui tamponi è dello 0,38%. Il totale dei positivi sale a 425.796. Il numero dei ricoverati scende di due unità: sono 249 (-2) nei reparti normali e 13 (invariati) in intensiva.
TAMPONI
«Chiediamo a chi va a fare la prima dose di vaccino e agli accompagnatori di sottoporsi a tampone. Non è obbligatorio, ma lo consigliamo. In questa fase cerchiamo volontari per fare tamponi» ribadisce Zaia ricordando l'importanza di monitorare la diffusione del virus e delle varianti particolarmente contagiose come la Delta.
Inoltre diffonde i dati dei vaccini già fatti in Veneto che stanno raggiungendo la soglia di 4 milioni e mezzo di somministrazioni.
SCUOLA
«Tutte le scuole venete dalle elementari alle superiori ripartiranno il 13 settembre - annuncia Zaia anticipando quindi la data ipotizzata ieri del 20 settembre - L'apertura delle scuole superiori al 16 settembre decisa inizialmente è in realtà un errore perché coincide con un'importante festività ebraica.
VARIANTE DELTA
Francesca Russo, responsabile del dipartimento prevenzione della Regione Veneto, fa un quadro delle varianti che creano maggiori problemi che attualmente sono la variante Delta e quella Brasiliana.
IL PIANO
«Attualmente ci preoccupa in particolare la variante Delta perché è molto contagiosa - spiega Russo - ora siamo in una fase di scarsa diffusione del virus, ma dobbiamo ugualmente monitorare la diffusione dei contagi. Quando individuiamo un contagiato con questa variante, circoscriviamo i contatti del soggetto e vengono messi in quarantena. Una volta usciti dalla quarantena offriamo loro la vaccinazione. Estendiamo inoltre la vaccinazione a tutte le persone che gravitano attorno alla persona contagiata, anche oltre i contatti diretti. Quindi ci allargiamo ad esempio all'ambiente del lavoro, ma anche a tutti quelli che si trovano nello stesso ambito geografico. Ad esempio offriamo la somministrazione del vaccino a chi abita nello stesso palazzo, ma anche a chi vive nella stessa via, nel medesimo paese se piccolo o nello stesso distretto. Vaccinazioni che vengono effettuate in loco».
ULTRA SESSANTENNI
Sempre sul fronte della caccia alla variante Delta nell'area individuata attorno al soggetto contagiato particolare attenzione verrà riservata agli ultrasessantenni che andranno intercettati così come si andrà alla ricerca dei casi vulnerabili che possono rappresentare un fattore di rischio e che non si sono ancora vaccinati. Inoltre, sempre nell'ambito circoscritto, si programma la seconda dose di vaccino nell'intervallo minimo di tempo necessario tra prima e la seconda somministrazione.
VACCINI
Ecco gli ultimi rifornimenti di vaccini. Lunedì sono arrivate in Veneto 170mila dosi di Pfizer, domenica 150mila di Astrazeneca e 30mila di Moderna, come ha illustrato l'assessore alla sanita Manuela Lanzarin, le prossime consegne di vaccini sono il 12 e il 19 luglio. In magazzino ci sono 550mila dosi di vaccino.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino