Zaia: «Giustamente puniti dove il centrodestra è diviso». Salvini: «Ma la Lega ha vinto in altri 8 Comuni»

Il governatore: "Peggio ancora se la separazione è anticipata da dibattiti spesso poco comprensibili ai cittadini. Dobbiamo essere inclusivi"

Luca Zaia e Matteo Salvini
VENEZIA -  Per il centrodestra è bruciante la sconfitta subita a Padova. E sarà forse umiliante scendere a patti con Flavio Tosi per non perdere Verona al...

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VENEZIA -  Per il centrodestra è bruciante la sconfitta subita a Padova. E sarà forse umiliante scendere a patti con Flavio Tosi per non perdere Verona al ballottaggio. Dei tre capoluoghi di provincia, la soddisfazione più grande arriva così da Belluno dove, dopo uno scrutinio al cardiopalma, Oscar De Pellegrin ce l'ha fatta. A Belluno il centrodestra ha corso unito, a Verona no. Anche a Padova la coalizione era unita, ma contro Giordani non c'è stata storia.


LEGA
«I numeri ci dicono già che dove il centrodestra corre unito si portano a casa i Comuni - dice il presidente leghista della Regione, Luca Zaia -. Dove invece ci si presenta separati - peggio ancora se la separazione è anticipata da dibattiti spesso poco comprensibili ai cittadini - gli elettori giustamente puniscono il centrodestra. La visibilità politica dei dati va a chi rotture non ne crea. Dobbiamo essere uniti e inclusivi, visto che la visione deve essere certamente di una coalizione di centrodestra, però altrettanto rispettosa di tutte quelle aree moderate che magari non si sentono rappresentate nel panorama politico italiano, ma possono trovare una casa comune».
Il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, in una nota ha espresso «grande soddisfazione» per i risultati ottenuti in Veneto: «La Lega aveva 14 sindaci uscenti, li ha confermati tutti e ha guadagnato almeno 8 nuovi Comuni. A questo si aggiungono i risultati con candidati di coalizione come Belluno, che torna al centrodestra dopo dieci anni. E siamo pronti al ballottaggio a Verona! Grazie e buon lavoro». E la sconfitta di Padova? «A Padova non abbiamo sbagliato candidato, anzi, Peghin ha un curriculum di tutto rispetto - dice il commissario veneto della Lega, Alberto Stefani - ma appena si è visto il calo verticale dell'affluenza, sommato al fatto che in città il radicamento del centrosinistra è molto forte, si è capito che sarebbe stato difficile. Quanto ai voti di lista, a Padova c'è un testa a testa tra Lega e FdI, a Cerea siamo sopra il 40%, altrove il voto è stato drenato dalle civiche come spesso avviene. Ora impegno su Verona e poi via con i congressi, riprendiamo a pieno regime la gestione del partito».


FRATELLI D'ITALIA
Il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d'Italia, si dice felicissimo per il risultato di Belluno («Più di quando ho vinto io a Calalzo»): «Una vittoria frutto del lavoro portato avanti dal candidato e dell'unità del centrodestra. Infatti anche a Feltre la coalizione unita va per prima al ballottaggio e abbiamo serie possibilità di vincere in quella che è una storica roccaforte rossa. In entrambi i Comuni FdI ha ottenuto ottimi risultati». Adesso si apre la partita di Verona: «Tommasi ha fatto un ottimo risultato, ha messo assieme il centrosinistra e ha preso il 40%, che per noi sarebbe stato un buffetto se fossimo stati uniti. Ora auspico che tutto l'elettorato converga su Sboarina per continuare la buona amministrazione in città». Resta l'amarezza della sconfitta a Padova: «Peghin? Un ottimo candidato ma al momento sbagliato».


FORZA ITALIA
Michele Zuin, coordinatore veneto di Forza Italia, esprime soddisfazione per Belluno e su Padova ammette: «Sapevamo che sarebbe stato difficile arrivare al ballottaggio, ma ci aspettavamo qualcosa di più». A Verona gli azzurri hanno sostenuto, con i renziani di Italia Viva, Flavio Tosi, che alla fine però è arrivato solo terzo: adesso cosa succederà? «Su Verona c'è un po' di delusione, i sondaggi ci davano più alti e anche gli exit poll facevano ben sperare. Si farà una riflessione, ma per noi resta valido quello che abbiamo detto sin dall'inizio e cioè che questo primo turno era una sorta di primarie. Ora va trovato un accordo per riunire la coalizione di centrodestra, penso sia un vantaggio per lo stesso Sboarina. Di certo bisogna vincere a Verona». Un appoggio a Damiano Tommasi è possibile? Zuin scuote la testa: «Non se ne parla neanche».


UDC


A parlare di unione è anche il senatore dell'Udc, Antonio De Poli: «Da questo primo turno alle elezioni comunali emerge un quadro abbastanza chiaro: il centrodestra vince quando fa squadra, quando punta sull'unità e sulla pluralità. Dobbiamo rafforzare la coalizione ripartendo dall'area politica di centro».
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Il Gazzettino