Nuova terapia per la lotta al cancro «Bruciamo le cellule tumorali»

Nuova terapia per la lotta al cancro «Bruciamo le cellule tumorali»
TREVISO - Nanoparticelle intelligenti capaci di ammassarsi sul tumore e di riscaldare le cellule malate fino a farle morire. Senza danneggiare quelle sane. Non è fantascienza....

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TREVISO - Nanoparticelle intelligenti capaci di ammassarsi sul tumore e di riscaldare le cellule malate fino a farle morire. Senza danneggiare quelle sane. Non è fantascienza. Dietro c'è uno studio che nel giro di 5 anni potrebbe rivoluzionare la lotta contro i tumori a livello mondiale. Partendo dalla Marca. L'idea è infatti alla base di un nuovo modello di terapia per combattere le neoplasie messo a punto da Paolo Matteazzi, presidente della Mbn Nanomaterialia spa di Vascon di Carbonera, insieme a due medici dell'Usl di Treviso: Filippo Gherlinzoni, primario di Ematologia del Ca’ Foncello, e Michele Gottardi, specialista della stessa équipe. La società ha già registrato il brevetto in Italia e avviato l'Iter per fare lo stesso nel resto dell'Europa e negli Stati Uniti.




«È una speranza -specifica Matteazzi- ma le evidenze scientifiche dicono che è possibile. Ciò che facciamo è far venire la febbre al tumore». Il nuovo modello, in buona sostanza, prevede l'uso di speciali nanoparticelle magnetiche in grado di raggiungere la massa tumorale e di portare le cellule colpite tra i 41 e i 48 gradi. «Le cellule tumorali sono avide di glucosio -spiega Gherlinzoni- sfruttando questo vettore, come anche altri, è possibile far arrivare le nanoparticelle in prossimità del tessuto canceroso». Dove portarle in temperatura.



«Ci sono ampie evidenze sull'effetto del calore sui tumori -sottolinea Gottardi- il calore danneggia le cellule malate. Questo sistema permette di usarlo in modo non invasivo. Le cellule trattate risulterebbero anche più sensibili a eventuali altre terapie come la chemio o la radio. Non c'è alcun contrasto». Teoricamente tutti i tumori potrebbero essere trattati in questo modo. E si potrebbe pure risparmiare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino