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VENEZIA - "Borseggiatrici, pickpocket" non è solo il tormentone del momento. Sono da sempre un problema per Venezia, che si cerca di combattere con tutte le risorse a disposizione. E non ci si fermerà neanche in questi ultimi scampoli di stagione estiva, tanto più adesso che il fenomeno è diventato molto più popolare e "social". La linea assunta dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Michele di Bari, è infatti quella di «intensificare i servizi preventivi e repressivi per infrenare i borseggi a Venezia». In che modo? Formando una sorta di "esercito" contro le "mani leste" della Serenissima: una task force ad hoc, con pattuglie in uniforme e in abiti civili.
Dopo attente analisi del fenomeno che affligge da tempo il capoluogo lagunare, i carabinieri hanno messo da tempo in campo la nuova "formazione" nei punti "caldi" della città, che anche in questo ultimo fine settimana ha operato intensamente: sono state 38 le persone “sospette” controllate. Tra queste, 4 sono state denunciate in stato di libertà per furto con destrezza, 10 sono state deferite per inosservanza del foglio di via e ad altre 3 è stato notificato il foglio di via.
Solo nella giornata di domenica ben 6 donne (5 di nazionalità croata e 1 bosniaca), tutte più volte controllate e già destinatarie del foglio di via dalla Città di Venezia, sono state individuate dai militari dell’Arma e portate nella caserma di san Zaccaria dove è scattata, per tutte, una denuncia per inosservanze del citato provvedimento.
«Ho chiesto al personale – spiega il generale di brigata Nicola Conforti, Comandante Provinciale Carabinieri – uno sforzo ulteriore proprio in questi giorni cruciali di metà agosto in cui la città è presa ancora di più d’assalto dai turisti.
Il Gazzettino