«Io spero che Luca Zaia ci ripensi. Vorrei veramente chiamare alla riflessione la Regione Veneto, così come le altre Regioni se fosse necessario. Innanzitutto...
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Il Veneto, prosegue, «si è già caratterizzato con il suo presidente e con molti dei suoi parlamentari in una battaglia di retroguardia su Stamina, condotta durante tutto quel periodo con emendamenti in Parlamento e dichiarazioni pubbliche in cui si sosteneva il metodo di Vannoni, anche per portarlo in Veneto quando era già evidente che Vannoni era uno che faceva tutto tranne che la terapia».
Per la Lorenzin, «dovremmo avere imparato cosa significa fare riferimento alla scienza e ai dati scientifici, a cui deve riferirsi anche la politica. Io vorrei che questo dibattito fosse il più possibile non politico, ma di grande informazione scientifica». Oltretutto, ha ricordato Lorenzin, «prima di arrivare al decreto abbiamo avuto varie riunioni della commissione Salute, in cui c'è stata una vera e propria sollecitazione da parte delle Regioni che ci fosse un provvedimento di tipo nazionale, proprio per armonizzare i singoli interventi. Proprio perché quando si parla di immunizzazione di massa è evidente che non si può avere una provincia coperta e un'altra no, ma c'è la necessità di un quadro nazionale».
LOMBARDIA - «Il governatore Zaia ha preso una decisione che io condivido. Ne parlerò oggi in Giunta. Anche se Regione Lombardia non farà ricorso, comunque il ricorso del Veneto gioverà a tutte le Regioni. Non è necessario fare ricorso per ottenere i benefici di un'eventuale decisone favorevole della consulta». Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a proposito della decisione dell'amico e collega Zaia. «Noi abbiamo una mozione del Consiglio Regionale che dice altre cose.
Il Gazzettino