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LONGARONE (BELLUNO) - Se il cimitero monumentale delle vittime del Vajont fosse equiparato ai cimiteri di guerra, allora la gestione, la manutenzione e l’apertura sarebbero a carico dello Stato. «Ma così non è, anche se abbiamo tentato più volte questa strada» racconta il sindaco di Longarone Roberto Padrin. E così succede che, per tenere aperto il “portale”, ossia l’edificio con alcuni reperti e una mostra fotografica, dal quale poi si accede al cimitero vero e proprio, sia necessario far ricorso a volontari, ossia a persone esperte, ma non pagate, che accolgono i visitatori. Per questo la Pro loco, che con il Comune ha una convenzione per gestire l’apertura del portale tutti i giorni di agosto, va alla ricerca di nuovi volontari: quelli disponibili attualmente sono troppo pochi per garantire un servizio adeguato, soprattutto nel 60esimo anniversario della tragedia del 9 ottobre 1963, che ha provocato 1910 vittime. Il nuovo appello è di ieri: “Ricerchiamo persone ambosessi di buona volontà per servizio accoglienza visitatori e sorveglianza all’interno del portale del cimitero delle vittime del Vajont a Fortogna. Il portale sarà aperto nel mese di agosto da sabato 5 fino a domenica 27 tutti i giorni con i seguenti orari: dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18”.
CHE COS’È
Sul sito della Pro loco il portale è presentato così: «All’esterno una stele di vetro accoglie i visitatori con una frase di monito, tradotta in dodici lingue: “Prima il fragore dell’onda, poi il silenzio della morte, mai l’oblio della memoria”.
LA SOLUZIONE
È chiaro che quest’anno, in occasione del 60esimo anniversario, il numero dei visitatori aumenterà. Il servizio di apertura del portale ha lo scopo di continuare a diffondere la memoria di ciò che è stato il disastro del Vajont, “che deve continuare ad essere alimentata, come una candela” si legge nell’appello a nuovi volontari fatto dalla Pro loco. Un servizio per ora garantito dai volontari, quasi tutti pensionati. E il ricambio è sempre più difficile. Approfittando anche del 60esimo anniversario, Padrin tenterà di nuovo la strada del riconoscimento di cimitero di guerra: «Diversamente, come potremmo fare? Visto che la visita non è a pagamento, dove possiamo trovare i soldi necessari per un’assunzione?». Giovanni Santin
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