Disagi per la neve lungo le strade: il sindaco chiede scusa

Roberto Padrin, sindaco di Longarone
LONGARONE - «Bisogna essere onesti e di fronte a situazioni di difficile gestione, quando non riesci a fare tutto quello che si dovrebbe fare, allora bisogna chiedere scusa....

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LONGARONE - «Bisogna essere onesti e di fronte a situazioni di difficile gestione, quando non riesci a fare tutto quello che si dovrebbe fare, allora bisogna chiedere scusa. E io ho sentito che era giusto farlo». Roberto Padrin, sindaco di Longarone, di fronte ai disservizi cui lunedì è stata sottoposta la sua comunità a causa di un’abbondante nevicata che non è stato possibile rimuovere ovunque, ha chiesto scusa tramite il proprio profilo Facebook. «Esprimo le mie scuse per i disagi causati da questa abbondante nevicata ai nostri cittadini - diceva nel suo post ieri mattina -. Ringrazio la nostra squadra operai che sta lavorando da ore e ore instancabilmente, ma purtroppo abbiamo poco personale anche a causa del Covid, oltre ad un problema ad un mezzo. Anche le ditte private devono far fronte all’emergenza personale. Non sono giorni facili e chiedo a voi comprensione e pazienza pur rendendoci conto dei problemi legati a situazioni di emergenza come già accaduto a Igne. Segnalatemi necessità impellenti e faremo di tutto per aiutarvi. Ringrazio infine i nostri vigili del fuoco volontari e i tanti cittadini che, oltre a pulire le proprie pertinenze, ci hanno aiutato a migliorare le condizioni delle nostre strade». 


LE CRITICHE
Ma sui social non tutti hanno apprezzato le parole del primo cittadino e soprattutto capito la situazione. «Ci sta anche questo – chiosa il sindaco – ciascuno reagisce come crede. Ci sono dei fatti oggettivi: a qualcuno non siamo riusciti a garantire l’uscita di casa; a spiegazione, non a scusante, c’è il fatto che un paio di operatori non erano disponibili causa malattia. Detto questo capisco chi dice che lui le tasse le paga e in cambio pretende servizi». Elga capisce, ma fino ad un certo punto, e scrive: «Vivo a Podenzoi e, dove abito, il fendineve, arrivato davanti alla casetta della corriera, ha fatto un muro di neve. Ero fuori casa li ho chiamati urlando qui vive qualcuno: hanno riso e se ne sono andati. Questa è mancanza di umanità no Covid». Jimmy in risposta al post del sindaco ha chiesto di «liberare qualche parcheggio», mentre Luciana invoca un po’ di senso civico: «Chissà che la popolazione non si responsabilizzi e prenda in mano le pale invece di delegare agli altri! Fino a pochi anni fa non c’erano i servizi gratuiti, ci si rimboccava le maniche e tutti insieme, solidali, si risolvevano i problemi». Non sono mancate reazioni sanguigne: «La neve era troppa e siamo rimasti bloccati da ieri; adesso grazie all’arrivo di altri amici abbiamo risolto, volevo vedere se mia nonna avesse avuto bisogno dell’ambulanza stanotte cosa sarebbe accaduto. Il problema è che nessuno è più solidale». 
L’IMPEGNO

Ma Padrin riferisce che in centro è accaduto proprio quanto auspicato da qualcuno: «Ci sono state persone che non solo hanno lavorato per sé, ma hanno anche liberato spazi pubblici». Giornate difficili. E lunedì il sindaco di Longarone ha ricevuto l’ultima telefonata a mezzanotte. E quando ieri mattina il cellulare ha ripreso a squillare erano le 6,20. 

 

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Il Gazzettino