FELTRE - Via i sigilli dalla Locanda. I carabinieri hanno riaperto il locale che la mattina del 1. gennaio è stato distrutto da un incendio. Le indagini dell'Arma...
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Come è stato tornare dopo tanti giorni dentro il suo locale, che sensazioni ha provato?
«Certo non tanto buone, per il momento non ho potuto fare molto. Ho solo dato un'occhiata per vedere come stavano le cose, non possiamo toccare nulla all'interno visto che attendiamo i periti dell'assicurazione, ho un po' sistemato l'esterno ma è stata solo una visita veloce».
E ora cosa l'attende?
«Dobbianmo capire come poter procedere tecnicamente e cosa si possa fare per ristrutturare l'edificio. C'è chi parla di poco tempo ma anche chi ipotizza sei mesi e addirittura un anno. Stiamo a vedere e poi capirò come muovermi».
Nel frattempo cosa farà?
«Aspettando le risposte delle perizie e discutendo con i geometri il progetto penso di trovare un altro lavoro. Ho già delle proposte come cuoco».
Questo significa che ha deciso di mollare?
«No di certo riaprire la Locanda è il mio sogno. Spero al più presto di poter riinaugurare il locale e di riaprirlo ai feltrini. Non so quando accadrà, ma lo desidero fortemente e ho l'appoggio di tanta gente».
Come è stato l'appoggio della città?
«È stato fantastico non pensavo di avere così tanti amici ed estimatori. Sapevo di essere apprezzato come cuoco e che il mio locale, visti i risultati degli ultimi tempi, era tra quelli più gettonati ma, le assicuro che una solidarietà così non me l'aspettavo di certo. Privati cittadini e associazioni di volontariato hanno organizzato serate per aiutarmi e questo mi ha fatto dimenticare per qualche ora quello che è accaduto. Devo ringraziare di cuore anche l'Amministrazione comunale, il sindaco Paolo Perenzin, l'intera giunta e in consiglieri sia di maggioranza che di opposizione che sono stati sempre al mio fianco e mi hanno supportato».
Una rete di solidarietà inaspetatta quindi.
«Sapevo di non aver fatto del male nella vita e di non aver nemici, quello che non sapevo però di aver così tanti amici e così tanta gente che mi stimava. Quello che posso fare per i tanti amici è di non mollare invitandoli quando riuscirò a riaprire la Locanda nel mio locale. La Locanda sarà la loro seconda casa».
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Il Gazzettino