IL CAIRO - Il composto dolore di una madre con le mani sul cadavere di un figlio, il cui volto è coperto da un sudario perché deturpato dalle torture; la commozione...
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La salma, completamente coperta da un lenzuolo bianco su cui erano stati adagiati dei fiori, è rimasta nell'obitorio adiacente dove la madre di Regeni, Paola Deffendi, ci ha tenuto a lungo le mani sopra. Il dolore dei genitori, ha precisato un testimone, era «compostissimo». Visibilmente commossa è stata invece descritta Noura Wahby, la ragazza velata che su Facebook ha definito Giulio «il mio migliore amico», con cui ha studiato a Cambridge e condiviso tanti ricordi, come il tiramisù che ha imparato a preparare «per la sua ragazza». Accanto ai genitori, al primo dei banchi della chiesa, c'erano l'ambasciatore d'Italia al Cairo, Maurizio Massari, con la consorte. Il diplomatico ha pronunciato un breve discorso in cui fra l'altro ha affermato «Siamo tutti Giulio» Regeni. La salma era coperta fin sopra il volto perché, come rivelato da media egiziani citando più o meno direttamente la prima perizia medico-legale, a Regeni sarebbe stato tagliato il naso e una parte di orecchio. E sarebbe poi deceduto per uno o più colpi che gli hanno fracassato il cranio. Sul corpo del giovane, trasferito in serata all'aeroporto del Cairo in vista del ritorno in Italia nelle prossime ore, ci sono poi tracce di sevizie, fra cui presunte bruciature di sigarette. Nonostante il fermo di due persone appena annunciato, gli aguzzini di Regeni restano nell'ombra.
«La Ue è al fianco dell'Italia per cercare di far si che la massima collaborazione sia garantita dalle autorità egiziane e si faccia la massima chiarezza sulle responsabilità e la dinamica» dell'omicidio, ha dichiarato l'Alto rappresentante per la Politica estera europea, Federica Mogherini. «Confidiamo che collaborino perché questo è l'impegno che è stato preso ieri sia dal presidente Sisi che dal ministro degli esteri», ha commentato il capo della Farnesina, Paolo Gentiloni.
Il Gazzettino