Medico sospeso e sfrattato dall'alloggio, il dietrofront con foto e post sui social: «Assolvimento obbligo vaccinale»

Sospeso il medico di 5 comuni e della casa di riposo di Livinallongo
LIVINALLONGO - Ieri in Agordino non si parlava d’altro: il medico di base Luca Favero, che assiste i pazienti di Livinallongo, oltre che della locale casa di riposo, e...

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LIVINALLONGO - Ieri in Agordino non si parlava d’altro: il medico di base Luca Favero, che assiste i pazienti di Livinallongo, oltre che della locale casa di riposo, e di altri 4 comuni dell’Alto Agordino, è stato sospeso. Il dottore veneziano era arrivato a luglio e ha preso il posto dello scomparso medico Demattia. Qualche giorno fa però avrebbe ricevuto la dose e di conseguenza il pericolo potrebbe essere scongiurato: in ogni caso dall’Ulss fanno sapere che «l’assistenza è garantita dai medici dell’ambito territoriale». Certo però, che la coperta diventa sempre più corta, se si tiene conto che ogni medico di base ha a suo carico fino a 1500 pazienti.

LA SOSPENSIONE

Il provvedimento è firmato dall’Ordine dei Medici di Padova, al cui Albo è iscritto. Poi l’Ulss 1 Dolomiti ha agito di conseguenza. Certo è che da qualche giorno il dottor Luca Favero, da qualche mese in servizio come medico di famiglia nella zona alta dell’Agordino, è stato sospeso. Ma sulle ragioni del provvedimento nulla si sa e ieri non è stato possibile contattare il diretto interessato per avere una sua dichiarazione. Lui stesso, peraltro, sul proprio profilo facebook ieri ha pubblicato la fotografia del proprio certificato vaccinale che attesta che il 9 dicembre si è sottoposto alla prima dose contro il virus Covid-19. E ha scritto: «Assolvimento obbligo vaccinale e decadimento sospensione ordine 9 dicembre». Lasciando forse intendere che dopo l’avvenuta sospensione, ci potrebbe essere il reintegro. A sua volta la stessa Ulss 1 Dolomiti, contattata, così si esprime: «Le motivazioni? Non le conosciamo nemmeno noi, perché il provvedimento non è stato assunto dalla nostra Ulss».

LA COMUNITÀ

hi è chiaro è invece il primo cittadino di Livinallongo del Col di Lana Leandro Grones che, appena appresa la notizia, si è subito messo in contatto con l’Ulss: «Per noi la situazione è drammatica» ha commentato. Dallo scorso 1°agosto, il dottor Favero aveva assunto servizio come medico di assistenza primaria con incarico provvisorio in sostituzione del dottor Piero Demattia, scomparso ad inizio luglio. E ne aveva ereditato l’ambito territoriale – con pazienti nei cinque Comuni di Alleghe, Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore e Selva di Cadore. Anche gli assistiti del medico scomparso erano passati, d’ufficio, al medico subentrante. Solo a Livinallongo egli seguiva 1.200 pazienti aveva a disposizione un alloggio che con la sospensione ovviamente gli verrebbe tolto. «Noi gli avevamo assegnato non solo l’ambulatorio che è di proprietà comunale – racconta il primo cittadino Grones – ma anche la casa. Egli seguiva poi anche i pazienti della locale Casa di Riposo ed in più svolgeva anche il servizio di guardia medica». La struttura residenziale di Livinallongo del Col di Lana Villa San Giuseppe, ha poco meno di 50 ospiti, è una municipalizzata ed è gestita dall’Azienda Speciale Fodom Servizi. Grones non si illude che la situazione si risolva a breve: «Con la scarsità di medici che viene continuamente evidenziata – riflette – non credo proprio che l’Ulss possa risolvere questo problema dall’oggi al domani. E per il momento, così mi ha fatto sapere la stessa Ulss, l’assistenza medica sarà garantita dai medici in servizio ad Alleghe e a Rocca Pietore». E per questi, è chiaro, aumenterà in maniera significativa il carico di lavoro. Quel che è certo è che per domani, lunedì 13 dicembre, una situazione, sia pure tampone, va trovata. Sia per gli ospiti della Casa di Riposo, sia per le tante persone che il dottor Favero aveva in carico: «Da Belluno mi hanno detto che ci sarà un turn-over di medici», spiega il sindaco Grones. Una situazione particolarmente difficile anche in considerazione del fatto che la stagione invernale dello sci e della montagna è partita e Natale è alle porte. L’assenza di un medico costituisce davvero un problema in più. 

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Il Gazzettino