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CRESPINO (ROVIGO) - Dopo un acceso litigio con una compagna di scuola si è presentata in classe con un coltello nello zaino. È accaduto nella Scuola media di Crespino, un piccolo paese in provincia di Rovigo. Dopo i fatti dello scorso anno, con una insegnante di una scuola superiore fatta bersaglio dagli studenti con gli spari di una pistola ad aria compressa, un nuovo increscioso episodio scuote la scuola del Polesine. Cosa sia passato per la giovane mente della ragazza è pane per psicologi, mentre individuarne le ragioni è compito per assistenti sociali, ai quali si sono affidati Scuola e Comune di Crespino per affrontare in maniera efficace la situazione. Gli organi scolastici sono stati coinvolti e si stanno studiando forme appropriate di intervento. Nel frattempo la giovane è stata temporaneamente sospesa dalle lezioni perché possa compiere una seria riflessione su quanto aveva ideato nel profondo. Parrebbe comunque che il tutto sia originato da un diverbio avvenuto in precedenza. Il giorno successivo, quindi, una delle ragazzine si è presentata a lezione con un coltello nello zaino o, secondo le diverse versioni raccolte, con un oggetto atto ad offendere, fortunatamente scoperto dal personale scolastico prima che il tutto potesse avere un altro e ben più grave epilogo.
LE FAMIGLIE
Margherita Morello, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Polesella, al quale fa capo le Scuola Media di Crespino, fa scudo agli eventi.
SERVIZI SOCIALI
«Si è trattato di un pessimo episodio e deve limitarsi a questo - si fa interprete del sentimento di tutta la comunità il sindaco Angela Zambelli -. Ci siamo attivati con i nostri servizi sociali non appena saputo del fatto e abbiamo avvertito, a garanzia di tutti, anche i Carabinieri. Seguiamo da vicino l’evoluzione della vicenda ed interverremo con i mezzi che saranno necessari. Vorrei che la cosa non gettasse ombre o discredito sull’istituzione, sugli insegnanti e sul personale della scuola che stanno svolgendo un lavoro egregio con i nostri giovani». Moreno Tenani
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