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Per carità, di strada ne manca ancora parecchia e ci sono pure alcuni settori, sia a Udine che a Pordenone in cui non si mossa una virgola, ma resta il fatto che nel giro di tre mesi i tempi di attesa solo leggermente migliorati. Un segnale, ancora distante dalle necessità degli utenti costretti ad attendere mesi per una visita, ma comunque un aspetto positivo che potrebbe essere l’inizio di un percorso. I dati si riferiscono al gennaio 2024, l’ultimo mese disponibile, e il confronto è stato fatto con ottobre 2023. Stiamo sempre parlando delle prescrizioni con priorità “B”, ossia quella per la quale il paziente dovrebbe fare l’accertamento diagnostico o la visita specialistica, entro 10 giorni dalla chiamata al call center per prenotare la prescrizione. Ebbene, rispetto ad ottobre è salita al 47 per cento, poco meno della meta (era al 31%) la percentuale delle prestazioni che vengono effettuate entro i 10 giorni previsti dalla norma regionale. Più o meno sono in sintonia sia Udine che Pordenone. In più sono calati anche i giorni di attesa per alcune diagnostiche che a ottobre arrivavano anche a due mesi.
COSA E' SUCCESSO
Sono sostanzialmente tre le cose messe in campo che hanno dato questo segnale di miglioramento che permette, seppur in lontananza, di vedere un filo di luce, sempre ammesso che il trend positivo prosegua, in fondo al tunnel.
LE DIFFICOLTÀ
Restano, in ogni caso, alcune specialità che hanno ancora tempi improponibili perché con una priorità “B”, massimo 10 giorni di attesa, segno che il medico di medicina generale ha captato una possibile situazione di rischio per la salute del suo paziente, non si può assolutamente attendere più di due settimane, che sono comunque tante. Sono diverse, infatti, le specialità in cui si raddoppiano i tempi di attesa rispetto a quelli previsti dalla legge, anche in branche della medicina che interessano organi vitali, come il cuore, i polmoni e alcune diagnostiche per immagini che oggi sono fondamentali. Bene le visite oncologiche, perché sia Pordenone (Cro) che a Udine sono all’interno dei tempi previsti. Il problema si pone in seguito, quando c’è da fare l’esame strumentale (Tac, Risonanza, Biopsie e altri tipi) perché si va ad incocciare con il muro delle attesa. E cominciano i problemi.
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Il Gazzettino