Riconoscimento della Lingua Veneta: sono state o no raccolte le 50mila firme necessarie per presentare al Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare? La risposta...
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A RILENTOLe premesse non facevano ben sperare. A fine luglio, quattro mesi dopo l'inizio della raccolta delle firme, a Venezia città erano state raccolte solo 45 sottoscrizioni, a Padova 51, a Vicenza 74, a Rovigo 21, a Belluno zero. Poi, per recuperare, erano stati organizzati i banchetti e i gazebo con tanto di consiglieri comunali regolarmente autorizzati a vidimare le firme. C'erano stati anche dei testimonial: Sammy Basso, il bassanese affetto da progeria nominato Cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, e l'influencer veneto Canal Il Canal (che di questi tempi sta spopolando sul web con il video sull'ultima vendemmia e i baci di genere) avevano postato su Facebook il loro invito ad andare a firmare in municipio. Si era pronunciato anche qualche politico: «Lieta di sostenere quest'iniziativa. Sarà anche un'occasione per riparare agli errori e ai torti a cui lingua e cultura Veneta sono stati costretti per troppo tempo», aveva detto l'ex parlamentare del Pd, Simonetta Rubinato. Ma il sostegno più caloroso, gli organizzatori se lo aspettavano dalla Lega. «C'è stato un endorsement del governatore Luca Zaia che su Facebook ha condiviso un nostro post - racconta Mocellin - Poi c'è stato un sostegno dell'assessore regionale Roberto Marcato, mentre l'assessore alla Cultura Cristiano Corazzari ha scritto ai sindaci dei Comuni del Veneto. Bene, per carità, ma si poteva fare prima».
L'APPELLOLa lettera di Corazzari è datata 6 settembre, praticamente due settimane prima della chiusura delle firme fissata al 20 settembre. «Come lei sa - aveva scritto Corazzari ai sindaci - è stata avviata dal Comitato per il riconoscimento della Lingua veneta una raccolta di firme per modificare l'articolo 2 della legge 482/1999 e inserire la Lingua veneta a fianco delle dodici lingue, tra cui il ladino, il friulano e il sardo, già riconosciute come minoritarie. Si tratta di una iniziativa democratica proveniente dal Popolo veneto e promossa da un Comitato apartitico e apolitico, formato prevalentemente da giovani di tutte le province del Veneto, che si realizza attraverso una raccolta popolare di firme che è possibile depositare presso i Comuni del Veneto fino al prossimo 20 settembre». Seguiva invito a pubblicizzare l'iniziativa: «La Lingua è uno degli aspetti fondanti della cultura dell'Identità del popolo veneto e sulla sua salvaguardia e valorizzazione possiamo tutti essere d'accordo ed uniti: per questo sono a chiederle di voler richiamare l'attenzione dei suoi concittadini, nelle forme che riterrà possibili ed efficaci, su questa importante occasione di autodeterminazione».
Tant'è, ora tutte le firme sono al vaglio nella sede del comitato a Schio, in provincia di Vicenza. L'esito? «Nei prossimi giorni».
Alda Vanzan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino