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PORDENONE - Due punti caldi: Mogliano Veneto e Sacile, in provincia i Pordenone. Centraline che si guastano alla prima pioggia, deviatoi datati che danno problemi con una frequenza preoccupante. Treni costretti a fermarsi per le ripercussioni di malfunzionamenti che vengono a galla a cento chilometri di distanza dal punto raggiunto in quel momento dal singolo convoglio. E ritardi che come successo tra la serata di martedì e il primo mattino di ieri, non di rado toccano le due ore. A patto che il treno ci sia, perché di norma una volta al mese fioccano pure le cancellazioni. Il tutto guarnito da un dato di fatto: la linea rimarrà la stessa almeno fino alla fine del decennio. È il triste destino della tratta ferroviaria Venezia-Udine: attraversa una delle zone più produttive del Paese ma è inchiodata a livello tecnologico agli anni Sessanta.
COSA SUCCEDE
Due guasti “bloccanti” al mese. Significa che ogni 15 giorni un problema dalla dinamica maggiore, quindi in grado di bloccare fisicamente la marcia dei treni, condiziona i transiti sulla linea Venezia-Udine. Lo sanno bene i passeggeri della Marca e del Friuli Venezia Giulia. Migliaia di persone che si spostano tutti i giorni.
IL QUADRO
Un’altra linea ferroviaria che collega il Friuli Venezia Giulia al Veneto è in questi mesi sotto i ferri. Si parla in questo caso della Venezia-Trieste, che transitando da Portogruaro raggiunge l’aeroporto di Ronchi dei Legionari (Go) per poi puntare sul capoluogo del Fvg. Il progetto di potenziamento del tracciato Venezia Mestre-Ronchi Sud prevede l’eliminazione di punti singolari o tratte che condizionano l’attuale velocità di tracciato, per far viaggiare i treni a una velocità massima di 200 chilometri orari. Un piano che Rfi conta di portare a compimento entro il 2027. La linea Venezia-Udine, invece, è di fatto dimenticata. La velocità massima di percorrenza (inclusi Italo e Frecce) è di 150 chilometri orari. È la stessa che si poteva raggiungere negli anni Sessanta. Non è cambiato nulla. E all’orizzonte non ci sono interventi sostanziali, se non quelli legati alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Il tracciato che attraversa città come Treviso e Pordenone per arrivare a Udine rimarrà lo stesso. Cioè un percorso vecchio e soggetto ai guasti. «Rete ferroviaria italiana - ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, Cristina Amirante - passerà ad affrontare il problema della Udine-Venezia solamente dopo la conclusione del potenziamento della linea “bassa”». Quindi dopo il 2030, dal momento che i lavori non sono nemmeno tra quelli in calendario tra il 2027 e la fine del decennio.
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Il Gazzettino