Limite di velocità a 30 all'ora in centro? Operai, studenti e pensionati dicono di sì, ma le altre categorie sono contrarie. Nordest spaccato a metà

Limite di velocità a 30 all'ora in centro - Foto di Markus Winkler da Pixabay
Nordest diviso sull'imposizione del limite di 30 kmh nei centri cittadini: questo dato emerge chiaramente dai dati analizzati da Demos per Il Gazzettino di oggi. L'idea...

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Nordest diviso sull'imposizione del limite di 30 kmh nei centri cittadini: questo dato emerge chiaramente dai dati analizzati da Demos per Il Gazzettino di oggi. L'idea che nelle vie più densamente abitate venga imposta una velocità più contenuta, infatti, contrappone due visioni ugualmente consistenti: il 50% dei rispondenti al sondaggio dell'Osservatorio sul Nord Est si schiera a favore dell'introduzione di questo limite nella propria città, e una quota speculare (50%) si oppone a questa ipotesi.


La primavera scorsa, il Comune di Bologna ha adottato il "Piano particolareggiato Città 30". Il documento ha l'obiettivo di aumentare le zone urbane in cui il limite di velocità è fissato a 30 kmh, e un primo allargamento è partito già durante l'estate. Il fine principale è aumentare la sicurezza per pedoni e ciclisti: gli studi infatti confermano che una velocità contenuta entro i 30 kmh riduce notevolmente la probabilità che un eventuale incidente abbia esiti gravi. In questo senso, secondo i dati Legambiente, le città più virtuose sono quelle di Verbania (170 metri di strade caratterizzate da questo limite ogni 100 abitanti) e Cesena (155 metri/100 abitanti), Bergamo (104 metri/100 abitanti) e Treviso (109 metri/100 abitanti).


TANTE PERPLESSITÀ
Se la direzione sembra chiara e il futuro segnato da una presenza sempre più ampia di zone a mobilità slow, l'opinione pubblica appare piuttosto perplessa, e sull'abbassamento della velocità dei veicoli a 30 kmh nel proprio Comune si divide esattamente a metà. Quali settori mostrano il maggiore apprezzamento verso questa ipotesi? Dal punto di vista socioprofessionale, emerge una presenza superiore alla media di operai (55%), pensionati (56%) e studenti (59%). All'opposto, la contrarietà tende a farsi più consistente tra impiegati e imprenditori (entrambi 54%), liberi professionisti (63%) e casalinghe (57%). Politicamente, invece, sono i sostenitori del Pd (60%) e di Forza Italia (63%) ad apprezzare maggiormente questa idea, mentre l'avversione si amplia tra chi guarda a FdI (62%). Gli elettorati più divisi tra favorevoli e contrari, però, sono quelli di Lega (rispettivamente, 51 vs 49%) e M5s (52 vs 48%).


Se l'idea di allargare le zone dotate di un limite massimo di 30 kmh nella propria città divide i nordestini, è il giudizio su autovelox e t-red a riunirli: 3 su 4 (75%, + 17 punti percentuali rispetto al 2017), infatti, li giudicano strumenti utili soprattutto a "far fare cassa" agli enti locali, più che a tutelare il rispetto di limiti di velocità o semafori rossi. Questa posizione appare maggioritaria, ma tende a crescere tra impiegati (77%) e studenti (78%), anche se il valore più ampio lo possiamo osservare tra gli operai (94%). Dal punto di vista politico, invece, sono i sostenitori dei partiti di centrodestra a valutare in maniera più severa autovelox e t-red: l'idea che servano prioritariamente a fare cassa cresce tra chi voterebbe per Lega (81%), Forza Italia (84%) e FdI (78%). Intorno alla media dell'area, poi, si fermano gli elettori del M5s (77%), mentre quelli del Pd appaiono i meno propensi (59%) a condividere questo giudizio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino