Nicolai Lilin, i disegni dei suoi tatuaggi in mostra al Castello di Susans

Nicolai Lilin, i disegni dei suoi tatuaggi in mostra al Castello di Susans
Il tripudio del corpo plurale, messo in scena dall’arte contemporanea con il festoso trasformismo che pulsa da fotografie, dipinti, video, costumi, performance e tatuaggi,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il tripudio del corpo plurale, messo in scena dall’arte contemporanea con il festoso trasformismo che pulsa da fotografie, dipinti, video, costumi, performance e tatuaggi, prenderà il via al Castello di Susans di Majano (UD) il 31 ottobre 2014 alle ore 19 con ben 6 mostre, 4 eventi inaugurali e 5 incontri. L’inaugurazione ufficiale della 13° edizione della rassegna Maravee ideata e diretta da Sabrina Zannier, promette nuove meraviglie sul tema dell’identità, con nomi internazionali come quelli di Cindy Sherman, David Lachapelle, Mustafa Sabbagh e, in anteprima assoluta, l’universo poliedrico di Nicolai Lilin. Autore del romanzo “Educazione siberiana”, da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Salvatores, sarà presente con una personale che evoca il mondo dei tatuaggi dalla scrittura sfociata nel cinema, dal disegno approdato al tattoo, al design e alla moda.








Intitolata “Scritto sulla pelle” e realizzata assieme a Happiness e Maserin, la personale di Nicolai Lilin al piano terra del Castello indagherà l’universo del tatuaggio, affrontato nel recupero dei suoi significati ancestrali, radicati nell’antropologia, entro un percorso che offre una più consapevole chiave di lettura di un fenomeno dilagato sul fronte della moda.

La mostra mette in scena la ricerca segnica che il tatuaggio incide sul corpo per poi contaminare con i medesimi segni altre superfici legate alla corporeità: dal tessuto delle magliette all’oggettistica quotidiana. Il tutto entro uno scenografico allestimento curato da Belinda De Vito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino