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PADOVA - «Il ritorno di tutti gli studenti in classe a poco più di un mese dalla fine dell'anno scolastico mi sembra un azzardo». Così il preside del Liceo Ippolito Nievo di Padova, Maurizio Sartori si dice «perplesso per queste decisione. Certo se mancassero due-tre mesi alla fine dell'anno scolastico si poteva fare qualche sforzo, magari aumentando la presenza dal 50 al 60-65%, ma così non capisco perché bisogna rischiare di buttare via tutti gli sforzi fatti finora: anche nel nostro liceo abbiamo avuto qualche caso, per fortuna pochi, di positivi al Covid: tutti 'esterni'. Perché il problema è proprio questo: in classe, all'interno della scuola la sicurezza è garantita, con il distanziamento, l'uso delle mascherine e le altre misure di prevenzione. Ma il rischio è che il virus venga importato dall'esterno». «Infatti, fuori dalla scuola i ragazzi ovviamente si fermano, si formano capannelli, come alla fermata dell'autobus. Il rischio sta proprio fuori dalla scuola», avverte ancora il preside del liceo padovano. Ancora sottolinea il prof. Sartori: «E dal punto di vista pratico molto difficile è la differenziazione degli orari e l'organizzazione di turni pomeridiani»
E il preside del liceo Nievo non dimentica poi «il problema dei trasporti, anche questo difficile da risolvere».
Il Gazzettino