VESCOVANA - Non ha mai perso il sorriso, nemmeno quando la malattia lo stava lentamente divorando. Ha lottato fino all'ultimo con determinazione e coraggio, ma alla fine il...
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SPERANZE VANE
Il 43enne, perito meccanico con una passione sfrenata per il calcio, si è spento all'ospedale di Vicenza, dove si era da poco risvegliato dal coma farmacologico. «Sono vivo ragazzi, è lunga, ma ce la farò» aveva scritto ai compagni di classe il 29 maggio, dimostrando ancora una volta quella voglia di vivere che lo caratterizzava e che riusciva a trasmettere a chi gli stava accanto. «Non ha mai nascosto la sua malattia - racconta l'amico e coetaneo Matteo Bazzan - anzi fin dal primo giorno ha messo al corrente tutti i suoi amici. Ma nell'affrontare la leucemia non ha mai parlato del suo dolore, anzi si è sempre dimostrato solare. Addirittura era lui a consolare noi quando eravamo preoccupati per le sue condizioni di salute, che andavano peggiorando».
A ottobre dell'anno scorso, dopo un primo ciclo di terapie, Gimmi aveva dato segno di ripresa, poi tra gennaio e febbraio c'era stato un altro crollo e la donazione di midollo da parte di una delle due sorelle non era bastata a sconfiggere la malattia. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo non dimenticherà il suo sorriso e il carattere cordiale che gli aveva fatto guadagnare la stima dei colleghi, dei compagni di calcio e dei compaesani.
COMUNITÀ IN LUTTO
A Grignano, in segno di lutto per la sua scomparsa, l'inaugurazione della nuova farmacia è stata posticipata. E se da un lato Gimmi si trovava a proprio agio nella frazione polesana, dall'altro non aveva dimenticato la frazione d'origine: ogni settimana, infatti, andava a trovare i genitori a Santa Maria d'Adige.
Parenti e amici lo saluteranno per l'ultima volta oggi pomeriggio: il funerale verrà celebrato alle 15.45 nella chiesa di Grignano. «Come compagni di classe - spiega Matteo Bazzan abbiamo deciso di fare una donazione all'Ail (Associazione italiana contro le leucemie. ndr), da cui stiamo cercando di farci rilasciare un attestato da consegnare alla figlia Nina in ricordo del padre». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino