«Meno letti in ospedale: personale dirottato nei reparti Covid per sostituire i sanitari no vax sospesi»

L'ospedale di Cittadella sta entrando in crisi per i ricoveri Covid
CITTADELLA - «Si stanno riducendo i posti letto in alcuni reparti del nostro ospedale per impiegare il personale nell'area dei malati Covid ormai satura, per far fronte...

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CITTADELLA - «Si stanno riducendo i posti letto in alcuni reparti del nostro ospedale per impiegare il personale nell'area dei malati Covid ormai satura, per far fronte al 12-13% dei sanitari dell'ospedale cittadino non vaccinati e quindi quasi tutti sospesi. Invito i cittadini, chi non lo ha ancora fatto e chi deve fare la terza dose, a vaccinarsi». Le parole sono del sindaco di Cittadella Luca Pierobon, preoccupato come tanti altri, dell'aumento dei contagi da Coronavirus, mitigati nell'evoluzione clinica dalla vaccinazione, seppur ci siano non poche persone, ora pazienti, che non sono vaccinate.

I DATI

«I dati forniti per quanto riguarda l'ospedale di Cittadella - continua il primo cittadino - indicano in 14 le persone positive ricoverate in area non critica mentre 5 sono i ricoveri di positivi in terapia intensiva. Se alcuni casi vedono in ospedale persone anziane vaccinate, ma con patologie pregresse, i casi seri riguardano i non vaccinati e l'età scende ai 30 e 40 anni. Siamo di fatto all'occupazione totale dei posti letti destinati ai pazienti Covid per quanto riguarda l'ospedale di Cittadella». Ospedale che tra medici, infermieri e tecnici conta almeno 850 professionisti. Il sindaco evidenzia due situazioni particolari.

«I sanitari di Cittadella non vaccinati, sono quasi tutti sospesi. Per permettere la sostituzione interna si stanno necessariamente riducendo i posti letto nei reparti. Inoltre, se dovessero aumentare i pazienti Covid, il nostro ospedale, dopo Padova e Schiavonia, è l'altra sede indicata per accoglierli e quindi occorreranno più sanitari dedicati che arrivano ovviamente dagli altri reparti. Le conseguenze sono semplici da comprendere».

L'IPOTESI

Di fatto verrebbero trattate solo le urgenze ed emergenze ed i casi non rinviabili, e differito tutto quanto è possibile. I numeri sono diversi da quando eravamo nella prima fase della pandemia, ma ora altre situazioni rischiano di innescare criticità nell'ordinaria operatività della struttura ospedaliera che sta tornando il più possibile ad una operatività ordinaria sia nella diagnostica che nell''interventistica. Nessuno ovviamente spera che si ritorni alla situazione emergenziale, ma il confine è ormai molto labile dall'essere superato ed è qui che Pierobon lancia l'appello per evitare che questo accada.«Non c'è unica soluzione che la vaccinazione - sottolinea - a cominciare da chi non è vaccinato e poi per le persone che devono effettuare la terza dose. Devo dire che a conforto di questo, giungono gli effetti prodotti dall'inserimento del super green pass. A Cittadella, relativamente alle persone vaccinabili, registravamo un 15,5% di non vaccinati. In un breve lasso di tempo sono passati al 13%, il 2,5% si sono prenotati o hanno già effettuato la prima dose. Le vaccinazioni servono, i dati ospedalieri sono quelli dello scorso aprile, ma grazie alla vaccinazione l'incidenza del virus è minore. Ringrazio tutti i professionisti della sanità che stanno dando il massimo anche con turni oltre l'ordinario, per curare e salvare le persone, anche per il loro impegno è doveroso proteggersi».

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Il Gazzettino